14/08/2024
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Un esempio di mistificazione giornalistica in puro stile politichese
un articolo sulla vicenda della creazione di un ennesimo parcheggio nei pressi di san Prospero.

E’ comparso ieri, a pagina 17 del settimanale “qui Perugia”, un articolo sulla vicenda della creazione di un ennesimo parcheggio, questa volta nei pressi di san Prospero. “La tramontana” aveva già sottolineato l’evento come l’ennesima aggressione che il Comune perpetua a danno delle preziose aree verdi di Perugia. (http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=837).

Ma torniamo all’articolo di “qui Perugia”, dove il giornalista “G.R.” decanta le meraviglie del progetto con un perfetto stile politichese, state a sentire: “…lavori di riqualificazione urbana che prevedono il restyling dell’area…”, e più avanti: “il progetto … si inquadra in un contesto di politiche urbane consolidato da interventi di recupero e valorizzazione particolarmente significativi, il cui obbiettivo principale è quello di rafforzare zone che richiedono operazioni di potenziamento e miglioramento della loro integrazione sociale e ambientale”. Qualcuno mi spieghi cosa c’è di sociale e ambientale in un parcheggio! A quali veri bisogni dei cittadini di Porta Eburnea risponde la realizzazione del parcheggio? In un altro articolo nella stessa pagina del citato giornale alcuni di loro dichiarano infatti che il loro problema è la chiusura degli esercizi commerciali della zona. Si pensa forse di facilitarli nell’andare in automobile verso i centri commerciali di periferia e di trovare comodamente posto al loro ritorno?

Ma proseguendo la lettura dell’articolo incappiamo nella seguente brillante intuizione urbanistica: “il piano di lavoro prevede la realizzazione di un parcheggio pubblico…per consentire a tutti, anche ai residenti di Porta Eburnea, di poter usufruire di uno spazio che andava oramai rivitalizzato” (certo! con una rivitalizzante colata di asfalto!) .

Non riesco a trattenermi e non condividere con voi il resto dell’articolo, davvero troppo divertente: “L’idea che sostiene il programma è riconducibile alla creazione di un sistema di polarità locali di servizi, capaci di promuovere il recupero diffuso”. Mi viene da dire “ma che c’azzecca?” Tante pompose parole per non dire assolutamente nulla!

Scherzi a parte, vi confesso che sapevo già quanto tutto questo fosse inevitabile, dal momento che il Comune ha affidato il progetto all’architetto Sergio Asfalti, come dire: un nome – una garanzia!

 

 



Roberto Pellegrino


Inserito sabato 16 maggio 2009


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