14/08/2024
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Il problema dei problemi è l'abbandono dei residenti dal centro storico
Senza un serio tentativo di ritornare alla residenzialità, ogni tentativo di rivitalizzazione dell'urbe è destinato a fallire

Il dr. Giulio Quaresima ci aveva chiesto dei chiarimenti a proposito del comunicato di Perugia civica sui percorsi meccanizzati (http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=1825).
A commento dei link che gli abbiamo inviato, ci ha scritto:

Ora mi sono fatto un'idea più dettagliata della vostra posizione, grazie.

A ben pensarci, cara Tramontana, il problema dei problemi, per Perugia così come per altri centri storici medievali a sviluppo verticale, è l'abbandono dei residenti dal centro storico, fenomeno ricco di cause e
concause, e vero cancro delle nostre città. Un luogo privo di residenti stabili, che lo sentano come un posto da difendere e valorizzare, è un luogo condannato allo sfacelo.
Il meccanismo è abbastanza chiaro, e in parte è un circolo vizioso.
Le prime tre cause scatenanti sono (state), io credo:

   1. l'occasione per i proprietari di affittare gli immobili agli studenti, a prezzi via via crescenti e un tempo inimmaginabili, e poter conseguentemente comprare case più grandi e comode in periferia o in campagna;
   2. l'apertura di grandi centri commerciali e di svago (ad.es. multisala) lontano dalla città;
   3. la dipendenza - anche psicologica - sempre più forte dal mezzo di trasporto privato, fenomeno legato al punto precedente.

A processo avviato, si è inserita ovviamente una quarta causa - il circolo vizioso di cui parlavo - ovvero il sempre maggior degrado del centro, causato dall'aumento di residenti non stabili e privi di impiego (studenti, immigrati), fatto che ha spinto anche gli ultimi residenti cocciuti a voler abbandonare l'acropoli. Io stesso ho abitato in centro, in affitto, per sei mesi, ma lo squallore di certe situazioni, unito all'affitto esorbitante e all'oggettiva scomodità di trasporto  mi hanno indotto a fuggire nel lontano - ma comodo - quartiere dormitorio di S. Martino in Colle.
Credo che senza un serio tentativo di ritornare ad una residenzialità attiva nell'acropoli - cosa peraltro difficilissima da attuare, per i motivi suddetti - qualsiasi tentativo di rivitalizzazione dell'urbe è
destinato a fallire.
Saluti



Giulio Quaresima


Inserito mercoledì 14 aprile 2010


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