Quello che ho notato negli ultimi tempi è che ad un annuncio preoccupato su problemi climatici corrisponde una reazione uguale e contraria della società. 

Un esempio? Qualche tempo fa fu lanciato l’allarme plastica, il mare inquinatissimo da plastiche e microplastiche: ebbene la reazione fu che da quella volta il parmigiano grattugiato, che il negoziante normalmente mi metteva in una bustina, adesso andava confezionato in una vaschetta di plastica, molto ma molto più ingombrante.

Un esempio di questi giorni è il problema del cambiamento climatico e con essa il problema energetico di come produrre energia senza impronta di carbonio o alternativamente come risparmiarla; e il problema dell’acqua è un’altra emergenza mondiale. Ebbene, nel periodo diciamo natalizio, anche se farlo iniziare il 26 novembre mi sembra molto precipitoso, il comune pensa che in centro per far divertire i ragazzini mentre i genitori fanno le compere ci starebbe molto bene una enorme pista da pattinaggio.

Peccato per una piazza che sparisce, ma forse è meglio così: non è disponibile per manifestazioni di protesta... 

Peccato che le temperature a 20 giorni dalla programmata inaugurazione si attestino stabilmente sopra i 10°C, col risultato che per farla funzionare nei giorni di punta sono costi enormi di energia per congelarla, e nei giorni di nulla frequenza si ha una palude intorno alla piazza, formata dall’acqua disciolta. Soldi spesi bene. 

Ma più c he il problema economico è il messaggio che si lancia: questi allarmi valgono solo per gli altri noi. Noi tireremo diritto.