Gli archi di Ponte d'Oddi sono recuperabili
Si dava per certo che gli archi di Ponte d'Oddi fossero completamente crollati ed invece sono lì in attesa che qualcuno possa liberarli dalla vegetazione e dall’incuria per mostrarsi e “farsi belli”
Sabato pomeriggio alcuni soci del Circolo Ponte d'Oddi, non del tutto convinti che gli archi dell'acquedotto medievale di Perugia, ed in particolare quelli di Ponte d'Oddi non fossero più visibili, si sono addentrati nella campagna sottostante dal versante nord/est e con notevoli difficoltà, dovute al pendio del terreno, alla assenza di qualsiasi traccia e alla folta vegetazione che incombe in quel tratto, si sono avvicinati fin sotto gli archi scoprendo, con meraviglia la presenza di importanti testimonianze sia di carattere storico che architettonico.
Dei 5 archi costruiti a partire dal 1317, risultano visibili 5 piloni e due archi completamente integri le cui condizioni, in qualche caso sono migliori di quelli dello Spinello (in località San Marco).
Questa scoperta è rilevante perché si dava per certo che gli archi di Ponte d'Oddi fossero completamente crollati e non più visibili ed invece con somma sorpresa sono lì in attesa che qualcuno possa liberarli dalla vegetazione e dall’incuria per mostrarsi e “farsi belli” di fronte a curiosi e amanti della storia e dell'architettura.
Da lì il percorso per arrivare agli archi dello Spinello è brevissimo come è breve per arrivare a San Matteo degli Armeni e quindi alla fontana Maggiore.
Speriamo che questa ulteriore scoperta abbrevi i tempi per un rapido intervento da parte degli enti interessati, Comune di Perugia in primis.
Circolo Ponte d'Oddi
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