Cronaca di una Camminata civica
Una camminata alla scoperta dell'incuria, ma anche delle possibilità di ripresa della città - LEGGI IL COMMENTO
Martedi 2 giugno, festa della Repubblica, tarda mattinata: in Piazza Grande, accanto alla Fontana, cominciano a radunarsi gruppi e gruppetti di cittadini, pronti a sfidare le intemperie. Subito il cielo si apre, il sole comincia a ridere, ed infattai arrivano Angela e Roberta che portano un cartellone con il simbolo di Perugia civica, su cui il sole ride (malgrado tutto!) sopra la Piazza. Proprio così: la prima tappa è dedicata alla liberazione della Piazza, liberazione dal traffico, dall'occupazione commerciale, dal degrado sociale, dall'incuria. Poi il gruppo, ormai folto di decine di partecipanti, si avvia lungo via dei Priori e scende alla piazzetta del Drago: il quartiere si mostra chiaramente in abbandono e nell'incuria, la sede stradale è tutta in dissesto, ma il progetto di quartiere non si rivolge al quartiere ed al recupero delle abitazioni. Scendiamo le scalette sconnesse della Canapina ed andiamo a vedere l'area del parcheggio Pellini, dove avrebbe dovuto sorgere la "Nuvola", e ricordiamo gli interventi dissennati che hanno portato a riempire il fosso della Cupa ed a rendere edificabile la zona a Valle (Fontivegge), poi soggetta a movimenti franosi; e ricordiamo anche la storia dello sbancamento sotto l'Accademia di Belle Arti (San FRancesco), ora conclusa con la costruzione di un edificio pluripiano che oscura la vista dell'ex convento. Proseguendo su viale Pellini giungiamo a San Prospero: qui "ammiriamo" i lavori di sbancamento per la costruzione di un parcheggio: un parcheggio a pochi metri dal minimetrò e dal parcheggio della Cupa, su un terreno privato: la ruspa ha sfondato la volta di alcuni cunicoli, e la Soprintendenza ha sospeso i lavori. Troppo tardi, forse: ormai gli antichi orti di San Prospero sono andati perduti. Proseguiamo sull'antica circonvallazione, constatando l'azione antidemocratica dei manifesti abusivi, specialmente ad opera di forze di destra: tristi facce e cupi colori che coprono tutti i tabelloni destinati alla propaganda ed al confronto elettorale, oscurando la libera espressione degli altri: già, siamo ormai il popolo della libertà (di fare i comodi di lor signori). Passiamo davanti al vecchio Carcere di S. Spirito: un luogo su cui vigilare, perché si trasformi in un angolo vissuto di città, con residenze e attività commerciali ma anche spazi culturali e museali. Alla fine di via Fiorenzo di Lorenzo, all'incrocio con via Orsini, cadiamo (volutamente, è ovvio) nella trappola del marciapiedi che non va da nessuna parte: comincia bello largo e comincia pian piano a restringersi, per finire direttamte nel tunnel di Santa Giuliana. A Piazza Partigiani, ci facciamo un giretto per capire il tortuoso modo di pensare per cui i pedoni, invece di attraversare direttamente la strada (pochi metri), devono tornare dentro l'autostazione, scendere al livello del parcheggio e poi risalire una fila di scala mobile per uscire dall'altra parte: tutto per nopn disturbare il traffico. Continuiamo su via Masi e viale Indipendenza, giungendo a Corso Cavour, uno dei pochi esempi positivi di rivitalizzazione di un quartiere storico, grazie alla partecipazione di cittadini, associazioni ed operatori della zona, ed alle numerose iniziative culturali. Risalite le scalette di S.Ercolano, giungiamo al Pincetto. Ci accoglie un panorama mozzafiato, liberato (grazie ai recenti lavori di arredo urbano del minimetrò) dal degrado in cui era caduto negli ultimi anni. Certo, abbiamo convenuto che non ci sembra il caso di intervenire su questop luogo secondo il mega-progetto Nuova Oberdan, che pretende di escavare 90.000 metri cubi di terreno proprio sotto le arcate che sorreggono il Sopramuro. Abbiamo discusso anche del futuro possibile del Mercato coperto e degli Arconi. In Piazza Matteotti, abbiamo ricordato la lunga vicenda della pedonalizzazione della piazza, attesa da decenni anche per far rifiorire le attività commerciali ed artigianali del centro. La Camminata è così proseguita sul Corso, fino alla sosta ristoratrice da Sandri, cioè appunto in una delle attività storiche più pregiate della città. Abbiamo anche proclamato l'invenzione della "vela" pedonale: avete presenti quegli enormi mezzi con quei giganteschi faccioni che ridono, che sgassano e sgommano per tutta la città per far propaganda elettorale? Ebbene, oggi Roberto ha girato tutta la città innalzando come una "vela" il cartellone con il simbolo di Perugia civica, per far propaganda alla lista senza inquinare e senza impattare sulla vista della città. Anche questo ci ha fatto piacere.
Renzo Zuccherini
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