22/12/2024
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Perché una città di media collina dell’Italia Centrale è la più calda d’Italia?

Nel mio santino elettorale ho scritto con Perugia Civica aria fresca in estate. Mi aspetto tutta una serie di commenti e prese in giro per tale affermazione, qualcuno penserà che il caldo di questi giorni mi ha scompaginato i meccanismi neuronali illudendomi di poteri soprannaturali: una lista elettorale che governa i cieli? Se arriva ai giornali nazionali sicuramente qualche bell’articoletto riusciranno a ricamarcelo sopra, mi sarebbe piaciuto leggere il salace commento di Indro Montanelli ma anche lui, come anche noi di Perugia Civica, ha dei limiti che la nostra natura non riesce a superare, però insisto nel sostenere che con il nostro modo di condurre la città avremmo estati più fresche. No, non sono improvvisamente rimbambito, ho memoria. Venti-30 anni fa questa città era piacevolmente fresca le sere d’estate si usciva sempre con il golfino a portata di mano perché era molto probabile che si alzasse una brezzolina piacevole ma che rendeva necessario un indumento aggiuntivo, e compativamo i romani, i fiorentini i ternani per l’afa cittadina e la calura opprimente, ora Perugia è la città più calda d’Italia ed il fenomeno si ripete tutte l’estati come se i cambiamenti climatici si fossero concentrati tutti qui, non è possibile. La spiegazione come un illuminazione al buio mi è venuta qualche sera fa, passeggiando a lato di una corsia di auto in sosta ho sentito una vampa di calore, era prodotta da un’auto da poco parcheggiata, ho pensato che se accendiamo un fornello in mezzo alla strada la calura si disperde rapidamente ma se i fornelli accesi sono migliaia si crea una onda di calore, se poi questo calore viene prodotto dentro un forno in laterizio si mantiene a lungo. Ebbene questa è diventata la nostra amabile città un forno con tante braci, non per niente è la città italiana con il rapporto più alto auto/residenti.

Le auto però servono per spostarsi in una città diventata inutilmente estesa la soluzione è quindi dotarsi di condizionatori d’aria che ci rinfrescano gli ambienti ma che buttano altro calore all’esterno alimentando questo ciclo vizioso. Quanto ci costa stare male.



francesco damiani

Inserito martedì 26 maggio 2009


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Commenti

Nome: lucia
Commento: A mio avviso gran parte della calura che si registra da diversi anni a questa parte a Perugia, è dovuta anche e soprattutto alla cementificazione. Intere areee verdi sono state sostituite dal cemento, case, centri commerciali,parcheggi .... tutto cemento che si surriscalda .... gli alberi, il verde che sono fonte di vita e di equilibrio ecologico, vanno sempe piu scomparendo. Ritengo che Perugia sia una delle città con meno superficie verde. Noto con sgomento crescente, che si fa di tutto per togliere verde alla città. Come possiamo pensare ad avere estati meno torride, quando il cemento dilaga ed in modo inopportuno e non giustificato? Stiamo continuando ad alterare l'equilibrio che faceva di questa città un'isola felice. io dico basta al cemento pazzo e si ad una piano regolatore, che al di là degli interessi dei pochi, ponga innanzitutto il benessere dei molti. Utopia? Sicuramente si, ma è necessario arrestare questo fenomeno dilagante. Dovrenno dire basta all'immenso potere degli edili .... meno soldi a loro e maggior benessere per tutti.

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