Il Pnrr per il Comune? La panacea del nostro verde pubblico!
E' evidente che il comportamento della Giunta è significativo dell’assoluta carenza di protocolli organizzati per quanto riguarda gli interventi necessari a mantenere uno stato accettabile del verde
Abbiamo appreso che il comune di Perugia, nella riunione della giunta del 10 marzo scorso, ha deciso di partecipare all’avviso pubblico, in ambito del progetto Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), per il restauro dei giardini storici con il Pincetto, Sant’Angelo e San Matteo degli Armeni.
Comunque sia e questo mi sembra lampante, con i quattrini del Pnrr (ammesso che ci fossero per il nostro verde) c’è poco da recuperare con le condizioni in cui si trova l’intero (non più) verde pubblico perugino. A parte il fatto che non si capisce bene come il parco di Sant’Angelo (con tutto il rispetto per il parco) si possa definire “parco storico” in quanto nato in un tempo relativamente vicino e in un crinale a ridosso delle mura medievali dove certi agricoltori avevano le loro coltivazioni fino a qualche tempo fa. Fermo restando ciò, gli spazi verdi di cui si rallegra la città sono più di trecento e usando gli stessi criteri del Sant’Angelo, tutti potrebbero passare per “storici”! Il numero si conosce in quanto era stato censito a suo tempo già dalla prima giunta Romizi (14-19) a cura dell’allora assessore competente, nonché vice sindaco. Ed ora apprendiamo che la giunta attuale, con un criterio alquanto singolare, aderisce alla possibilità per le "Proposte di intervento per il restauro per i parchi e giardini storici”, solamente per i tre spazi che seppur alcuni, famosi e storici, non sono gli unici ad esserlo a Perugia. È la modestia che li spinge a comportarsi in siffatto modo oppure qualche altra ragione? Comunque sia la questione risulta molto chiara, come affermato più volte da noi, in quanto è palesemente evidente che tale comportamento è significativo dell’assoluta carenza di protocolli organizzati per quanto riguarda gli interventi necessari a mantenere lo stato del verde accettabile per l’uso che ogni cittadino ha il diritto di farne, perché non è stato assegnato, se non con somme di denaro ridicole come si possono verificare nelle rispettive Leggi di Bilancio annuali, un budget adeguato da non poterne evitare la lenta ma inesorabile desertificazione! Neanche le aspre proteste di alcune associazioni sono state (e lo sono tutt’ora) capaci di far cambiare strada al determinato assessore Otello Numerini, che è l'esecutore di questa volontà, avvallata dall’intera giunta del sindaco Andrea Romizi.
Giampiero Tamburi
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