Ferro di Cavallo come Fontivegge?
Perugia pianeta droga: la politica comunale di intervento contro lo spaccio si è fermata a Fontivegge?
Può non sembrare così ma, in effetti anche se la politica comunale fa finta di nulla, è il quadro preciso che rappresenta la situazione in quel quartiere!
Ora sorge una domanda spontanea; come mai Fontivegge è costantemente all'attenzione dei media in ogni momento come se quella zona fosse il quarto girone dell'inferno, mentre il quartiere di Ferro di Cavallo non si sente mai nominare per il motivo di questi mercati che, purtroppo, sono all'altezza di far concorrenza e addirittura, arrivare a togliere il podio agli altri quartieri della città che hanno questo triste primato? Le spiegazioni sono contemporaneamente semplici e complesse. In primo luogo, sicuramente gli organizzatori e gli spacciatori che operano nel quartiere di Ferro di Cavallo sono portatori di un Q.I. superiore ai loro omologhi di altre parti della città riuscendo a tenere il loro profilo basso con l'evitare risse o azioni delinquenziali come in verità succede agli sprovveduti che bazzicano la zona della stazione centrale. In seconddo luogo (e questa è la parte più importante della faccenda) sembra che quelli di Ferro di Cavallo non siano cittadini di Paesi extracomunitari e quindi non hanno la sfortuna di diventare bersagli di sentimenti xenofobi, come invece lo sono, in modo inequivocabile, coloro che spacciano e organizzano a Fontivegge e zone limitrofe; e ciò, per qualcuno che vuol mettere in evidenza la cosa, fa una enorme differenza! È una chiara differenza che si nota negli atteggiamenti della politica comunale tanto quanto l'importanza e la qualifica degli interventi che fanno nei confronti delle due diverse zone. Parafrasando il titolo: "Cristo si è fermato ad Eboli", si potrebbe dire, con estrema precisione; "La politica comunale di intervento contro lo spaccio si è fermata a Fontivegge". Sono gli stessi residenti di Ferro di Cavallo (o perlomeno quelli che non volgono lo sguardo altrove facendo finta che non succeda nulla) i quali hanno preso coscienza e a cuore la situazione, che si lamentano del fatto che la Polizia Urbana e specificatamente la così chiamata "Polizia Locale di sicurezza urbana", non arriva a percorrere le vie di quel quartiere, quantomeno per frenare lo spaccio, dove e come possono, come invece fanno nella zona più gettonata della stazione centrale. Diversamente da Ferro di Cavallo, a Fontivegge, nel tempo, si sono organizzati ed hanno messo in piedi associazioni di controllo, magari anche con la direzione di qualche appartenente a partiti politici comunali, le quali, bene o male, intervengono per denunciare certi personaggi, movimenti o atteggiamenti poco consoni alla buona condotta civica e morale che dovrebbe, in ogni momento, essere presente nella vita quotidiana di tutta Perugia. E in quel di Ferro di Cavallo cosa si sta aspettando?
Giampiero Tamburi
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