Università aperta: voi l'avete chiusa, noi la riapriamo
Studenti universitari in mobilitazione a fianco dell'Unione degli Studenti per richiedere ascolto da parte delle istituzioni
Investimenti su diritto allo studio e all’ alloggio, un tavolo con la Regione per l riforma dei trasporti, stanziamenti per l’innalzamento della no-tax area in maniera permanente, didattica alternativa e garanzia del benessere psicologico: queste le maggiori rivendicazioni della manifestazione a Perugia. Oggi 19 novembre come Link universitari Perugia eravamo in piazza a fianco dell'Unione degli Studenti per richiedere ascolto da parte delle istituzioni. Molti fondi sono arrivati dall’ Unione Europea e quasi nulla è stato speso per riforme strutturali di scuola, università e servizio pubblico. "Dopo la pandemia ci saremmo aspettati una risposta maggiore da parte della amministrazione del nostro Ateneo, invece quello che è stato fatto non è ancora bastevole per garantire a tutti il ritorno in Università, soprattutto in un contesto dove questo diritto non era garantito nemmeno prima della pandemia” dichiara Lorenzo Gimona- Link Perugia. “Anche il Governo è rimasto sordo ai nostri bisogni: in Legge di Bilancio non c’è nemmeno un euro per noi e per il nostro futuro. Crediamo che non ci sia nessuna ripartenza per l’Università se non si tengono in considerazione le istanze degli studenti e le risposte necessarie per andare incontro ai loro bisogni, rendendo le Università dei luoghi realmente accessibili e attraversabili da tutti”, continua Gimona. “Vogliamo l'innalzamento della area non tassata per le tasse universitarie almeno a 30.000 di Isee in via permanente, con stanziamenti in bilancio regionale e nazionale, non bonus annuali una tantum, agevolazioni e misure reali di sostegno sugli affitti e di finanziamento sulla messa in sicurezza, ristrutturazione ed eventualmente costruzione di case dello studente. Infatti ad oggi l’Ateneo non è accessibile a causa della mancanza di borse e posti in studentato per tutti gli aventi diritto. Non è accettabile che uno studente non possa scegliere di potere abitare a Perugia, a causa di costi proibitivi per gli affitti e di mancanza di posti sufficienti nelle residenze universitarie”. “Anche i trasporti pubblici sono un tema centrale delle nostre rivendicazioni: servono più corse dei mezzi pubblici per raggiungere le sedi universitarie e i luoghi della vita sociale, servono corse notturne ed un intervento sui trasporti extraurbani per gli studenti pendolari, e serve abbattere i costi dei biglietti e degli abbonamenti, per consentire a tutti di raggiungere le loro università”. “Siamo in piazza per portare al centro i nostri bisogni e le nostre proposte, la politica, la Regione e l'amministrazione universitaria ci devono ascoltare. Mentre noi ci stiamo mobilitando qui a Perugia, altri studenti si stanno mobilitando in tante altre città universitarie, nella cornice di una data di attivazione nazionale. Solo in Umbria centinaia di studenti si sono mobilitati anche a Terni ed Orvieto, mentre gli studenti del liceo Casimiri di Gualdo Tadino hanno aderito alla protesta con una fotopetizione. Un grande movimento si sta creando in tutta l’Umbria, veniamo contattati da sempre più persone ogni giorno. Vogliamo essere ascoltati e vogliamo un cambiamento radicale nella Regione. Come studenti abbiamo la forza e le idee per incidere positivamente sui nostri territori e le nostre vite. Vogliamo tavoli di discussione con le istituzioni e li vogliamo ora!”, aggiunge Nicola Cardinali di Link Perugia.
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