La fiera del cioccolato a Bastia
Una città come Perugia non può temere lo spostamento di Eurochocolate a Bastia. Magari si possono studiare sinergie per dirottare i visitatori a Perugia, Assisi o altro
Oggi che comincia la Fiera dei Morti, una fiera dalle radici millenarie, può essere un giorno adatto a riflettere sulla fiera del cioccolato, che per un quarto di secolo ha sepolto Perugia sotto una coltre di consumismo e di consumo dell'immagine cittadina. L'ultima edizione si è tenuta a Bastia, nello spazio delle fiere: può essere una soluzione? Proponiamo qui le riflessioni di Michele Guaitini, magari per aprire un dibattito pacato e costruttivo. A me la soluzione Bastia sembra essere buona. - Gli espositori e l’organizzazione guadagnano di più e hanno credo meno spese - probabilmente si può garantire maggiore igiene su cioccolato e cibo esposto - è più comodo raggiungerla per visitatori e lavoratori - l’acropoli non soffre dell’occupazione così invasiva per due settimane di persone e di strutture. Sicuramente per il visitatore può essere più suggestivo passeggiare per il centro che non per padiglioni, ma temo che Guarducci abbia detto un’amara verità: alla fine i monumenti e i musei sono distrazioni per il turista-consumatore. E sono d’accordo con l’assessore Giottoli che una città come Perugia non può temere lo spostamento di Eurochocolate a Bastia. Magari si possono studiare sinergie per dirottare i visitatori a Perugia, Assisi o altro. Studiando anche formule come gratuità di biglietti ferroviari o parcheggi per chi ha in tasca il biglietto di Eurochocolate. Se tutti lavorano in accordo su questo, istituzioni e organizzazione, forse si riuscirà a trovare una quadra che possa essere di soddisfazione per tutti
Michele Guaitini
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