21/12/2024
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Perugia, spoliazione continua
È lecito rimuovere elementi di arredo urbano di valore storico senza essere stati autorizzati dagli enti competenti in materia? Insomma, questa balaustra, che fine ha fatto? Chi l’ha presa? Non sarà mica andata a fare compagnia ai pilastrini di piazza Fortebraccio?

Ci risiamo, eccoci al cospetto dell’ennesimo episodio di indebita, fantomatica sottrazione di elementi integranti dell’arredo pubblico urbano di Perugia.
Mentre siamo ancora in attesa di conoscere da chi di dovere quale destino sia stato riservato ai pilastrini marmorei in stile liberty perugino, arbitrariamente rimossi dall’ingresso del giardino di piazza Fortebraccio, ecco che ci si presenta alla vista un altro esempio lampante di spoliazione, stavolta nella storica scalinata di via Bontempi, la via che collega piazza Piccinino con via del Roscetto, passando sotto l’antico arco dei Gigli.
Orbene, a valle della scalinata faceva bella mostra di sé, da tempo immemorabile, una balaustra in ferro battuto, lì collocata allo scopo di regolamentare l’afflusso dei pedoni.
Tale elemento, forgiato magistralmente secondo l’antica tradizione dei fabbri, oltre che assolvere allo scopo di regolamentare l’afflusso, era lì a completare esteticamente un insieme composto da altri elementi circostanti, anch’essi in ferro battuto, concepiti unitariamente.
Dato che la balaustra è stata segata di netto e fatta sparire, sarebbe il caso di far sapere ai cittadini da chi e perché sia stata effettuata tale manomissione.
C’è da prevedere che la scalinata, così esposta, sia scambiata per una carreggiata e venga presa d’assalto da scooter e motorette varie con conseguente degrado e deturpazione anche dei gradini.
Il danno che ne deriva è quindi duplice: sia a carico del transito pedonale, sia a carico dell’insieme artistico dello scorcio della via stessa.
Le opere d’arte da conservare non sono solo quelle dentro i musei, ma anche quelle che costellano le vie del centro, che è un vero museo a cielo aperto.
Insomma, questa balaustra, che fine ha fatto? Chi l’ha presa? Perché non è più dove dovrebbe continuare a stare? Non sarà mica andata a fare compagnia ai pilastrini di piazza Fortebraccio?
Andando avanti con queste forme di spoliazione che cosa resterà a Perugia delle testimonianze di cultura materiale, artistica e artigianale che sono sempre state vanto in ogni epoca?



Mauro Monella


Inserito lunedì 30 agosto 2021


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