Che differenza c'è tra Durigon e il fascio al Mercato?
Duringon si dimette; il fascio resta al Mercato. Questo anche per il silenzio del Pd nazionale e dei deputati delle varie sinistre eletti in Umbria; ma la questione di quel fascio non è storico-artistica come vogliono far credere, ma politica
(vignetta di Ulderico Sbarra) Durigon, il leghista di Latina signore dei voti sottosegretario del governo Draghi, che aveva proposto di togliere il nome "Falcone Borsellino" a un parco di Latina intitolandolo al fratello di Mussolini, sembra avere le ore contate: un potente leghista veneto, il più votato dopo Zaia ha detto che la Lega è antifascista; Giorgetti gli ha ricordato che bisogna stare attenti quando si parla; Salvini ha annunciato che lo incontrerà per vedere cosa fare. (Ora il sottosegretaio ha annunciato le proprie dimissioni). Intanto al Mercato coperto di Perugia il fascio (ri)scoperto con il beneplacito della Soprintendenza è e rimarrà al suo posto e accadrà perché non è diventato un fatto nazionale andando oltre i ristretti confini cittadini. Questo sta succedendo anche per il silenzio del Pd nazionale e dei deputati delle varie sinistre eletti in Umbria o presentatisi in Umbria o che vivono in Umbria, che spiccano per il loro silenzio, come se i voti, pochi o molti che siano stati, di chi li ha eletti o tentato di eleggerli non contino nulla e servano solo al momento delle elezioni. E questo richiama al loro compito anche i responsabili regionali di Pd, Sinistra italiana, Leu, che non possono limitarsi a un post o un comunicato, ma possono e devono pretendere che chi hanno fatto eleggere si occupi dell'Umbria e di quel fascio che campeggerà sul nuovo mercato coperto di Perugia, perché la questione di quel fascio non è storico-artistica come vogliono far credere, ma politica.
Vanni Capoccia
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