A San Martino in Campo esiste un’area destinata a verde
Possibile che la zona a verde pubblico all’interno dell’abitato di San Martino in Campo, continui ad essere trascurata? Quello spazio è un bene comune
Possibile che dopo averlo detto e ridetto, anche attraverso un volantino del centro socio culturale “Gabbiano”, la zona a verde pubblico all’interno dell’abitato di San Martino in Campo, continui ad essere trascurata? Eppure quello spazio, che inizia con l’edificio della scuola media e il Cva e giunge fino al viale della ex stazione Fcu, è assolutamente un bene comune che va rispettato e non generalmente sporcato. La zona di cui si parla un tempo era dedicata all’agricoltura e ha oggi come proprietario l’ente locale, che però è soltanto una presenza virtuale in quanto la realizzazione del parco è dovuta ad una precisa volontà della collettività. Tutto perché circa quarant'anni fa fu un gruppo di cittadini che convinse il Comune all'esproprio di un terreno su cui già era decisa un’ulteriore inutile cementificazione. Ma quelli erano altri tempi. Tempi in cui la cittadinanza sapeva organizzarsi per il raggiungimento di uno sviluppo urbanistico serio e controllato ricorrendo anche a forti azioni di protesta. Basta ricordare a tal proposito la mobilitazione per la eliminazione dei pericolosi attraversamenti a raso lungo la E45. Quel giorno accadde un fatto storico perché la popolazione scese in strada e bloccò il traffico con il sostegno di tutta una serie di rappresentanze istituzionali e dell’associazionismo. Che i tempi oggi siano cambiati lo dicono chiaramente i tanti problemi aperti che di volta in volta vengono rappresentati anche a mezzo social, strumento inutile se non sostenuto dalla partecipazione. Di questi mali basta citare soltanto alcuni esempi indiscutibili come i continui attacchi al paesaggio con cementificazioni incontrollate e selvagge, l’abbandono degli ultimi beni storici che si distruggono giorno per giorno senza alcun intervento, il dissesto del tessuto urbano per quanto riguarda la situazione stradale, fino anche al completo disinteresse di un tratto del Tevere che attraversa il territorio perché qualsiasi intervento pubblico di valorizzazione del fiume si arresta alla zona più urbanizzata, quella dei Ponti, ma non va dimenticato che anche la nostra comunità è caratterizzata dal suo corso.
Lauro Ciurnelli
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