Il fallimento della Distilleria di Ponte Valleceppi
Adesso si apre il problema del recupero di un territorio ad alto valore naturalistico, perché il Tevere rappresenta un’importanza ecologica che non si discute
Stando all’informazione regionale, la dichiarazione del fallimento ufficiale della Distilleria di Ponte Valleceppi pone tutta una serie di questioni che si concentrano nell’intervento di bonifica dell’intera area. Dovrebbe essere la fine di una brutta storia che ha interessato per molti anni l’ambientalismo locale e l’intera collettività di Ponte Valleceppi rappresentata con molta forza da un comitato cittadino apposito.
Si tratta di un’azienda di produzione alcolica nata e cresciuta sulla riva destra del Tevere, proprio nell’immediata vicinanza dell’abitato, con tutto il suo carico di inquinamento anche visivo e i rischi per la cittadinanza a causa di una scelta che non ha nemmeno la più elementare razionalità se non quella di una affermazione di connivenza politica. Adesso si apre il problema del recupero di un territorio ad alto valore naturalistico che va integralmente rinaturalizzato, perché il Tevere rappresenta per l’ecosistema regionale e locale un’importanza ecologica che non si discute. Tanto per ricordare a tutti che il fiume Tevere interessa il nostro ecosistema regionale in quell’equilibrio affermato del rapporto fra il colle dove risiede il potere e la pianura dove appunto il fiume è una presenza addirittura sacrale facendo riferimento ad un passato storico quando importanti civiltà si svilupparono sulle sue sponde.
Lauro Ciurnelli
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