La piazza morente di Monteluce
Già nata sfortunata con quelle grate di ferro, si è abbattuta prima la crisi immobiliare, poi la sosta selvaggia che non le dà tregua distruggendo la pavimentazione. Un degrado il cui emblema è l’ex padiglione della ”chirurgia vecchia”
Sulla nuova piazza pedonale di Monteluce, già nata sfortunata con quelle grate di ferro, si è abbattuta prima la crisi immobiliare che ha fatto tracollare il valore degli immobili con relativo fallimento del Fondo, poi la sosta selvaggia, con l’immancabile auto del Comune a dare il pessimo esempio, che non le dà tregua distruggendo una pavimentazione non adatta a sopportarla, con auto e furgoni che giocano a “birilli” con i lampioni avendone abbattuti già due e piegato un altro, dissuasori del traffico spostati.
Ora, chissà chi, ha pensato bene di prendersela con i bocchettoni antincendio manomettendoli. Insomma un degrado di cui emblema è l’ex padiglione della ”chirurgia vecchia” che doveva diventare una “casa della salute” di eccellenza mentre abbandonato a se stesso è diventato ricettacolo di tutto, diffusore di malessere e non di salute fungendo da barriera che separa Casa dello studente e nuova piazza invece di metterli in comunicazione e vivificanti l’uno per l’altro. Tutto avviene nell’indifferenza generale, con le poche attività nella piazza (sede sindacale dei pensionati, uffici comunali, una palestra, un bar e una pizzeria) che sembrano rassegnate o abituate alla situazione. Con l'Amministrazione comunale che non pretende con forza e determinazione che la Casa della salute venga realizzata e non abbandonata al degrado sia perché ne ha bisogno la cittadinanza sia perché una volta conclusa diventerebbe automaticamente salutare per quel luogo morente nell’indifferenza generale.
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