Nodo o nodino, un approccio vecchio e devastante
Piuttosto è necessario riorganizzare un valido sistema di trasporti pubblici a partire da un uso urbano e metropolitano delle molte ferrovie che Perugia possiede
IL COMITATO VERDE AGLIANESE a seguito delle recenti trionfalistiche dichiarazioni del Assessore regionale Enrico Melasecche Germini di far ripartire l’opera questa volta denominata NODINO di Perugia tratta che parte da Collestrada ed arriva allo svincolo Madonna del Piano ricompatta le fila e si prepara a dare battaglia per contrastare la realizzazione dell’opera.
Sono trascorsi quasi venti anni da quando nel 2003 insieme a tanti cittadini ci unimmo per avversare l’opera che al tempo era il NODO DI PERUGIA. Tanti amici indimenticati che si sono battuti ed impegnati e su tutti ricordiamo il Professor Roberto Abbondanza che fu per noi guida etica e morale di indiscussa caratura. Oggi merce assai rara. Ci affiancarono supportandoci in modo deciso le associazioni ambientaliste ITALIA NOSTRA – LEGA AMBIENTE – WWF. L’opera dei primi anni 2000 fu valutata come illogica ed inutile inadatta a risolvere le problematiche di traffico sulle rampa che da Ponte San Giovanni sale a Perugia sulla base di approfonditi studi condotti dal Professore Mariano Sartore della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia. Devastante dal punto di vista ambientale in quanto ricadente in zone di alto pregio paesaggistico dove insiste un’agricoltura di alta professionalità e qualità: un ecosistema naturale alle porte della città fondamentale . Si riparte da qui mettendo le dita nella marmellata come se nulla fosse senza coinvolgere le comunità, senza coinvolgere i Comuni di Torgiano e Perugia che dichiarano di non saperne nulla, senza rimettere in discussione la scelta scellerata di favorire ancora la mobilità automobilistica in area urbana/intercomunale . Un approccio vecchio che non tiene in nessuna considerazione una rinnovata sensibilità ambientalista di cui i movimenti giovanili ne sono la più viva testimonianza. Un cambio di governo regionale che insiste nella follia tutta italiana delle opere pubbliche inutili: utili solo all’interesse dei pochi centri di potere ma dannose per il territorio l’ambiente la popolazione e la città TUTTA. Se vogliamo risolvere i problemi della viabilità perugina altre sono le soluzioni che sono state da più parte presentate. Una di queste interverrebbe sulla curva troppo stretta in salita verso le gallerie di Piscille allargandosi sul terreno dei palazzi della mafia sequestrati dalla magistratura facendo nascere una corsia aggiuntiva pur senza allargare la prima galleria. Migliorare della viabilità provinciale e interregionale intorno all’area perugina a partire da Pierantonio fino a Deruta, fino a Bastia – Foligno, alla Flaminia, al territorio Eugubino fino di nuovo a Pierantonio per la Pian d’Assino come ben prescrive il Piano Urbanistico provinciale vigente. Riorganizzare un valido sistema di trasporti pubblici a partire da un uso urbano e metropolitano delle molte ferrovie che Perugia possiede attivando un sistema TRAM-TRENO. Amministratori svegliatevi!!! E’ ora di fare scelte al passo con i tempi. TEMPI DIFFICILI che richiedono preparazione lungimiranza ma soprattutto l’abbandono di quel pensiero lottizzatorio che non persegue il bene dei cittadini e della nazione tutta. Nell’immagine che segue, il Piano regolare vigente del Comune di Perugia, nella zona di Madonna del Piano, dove è inserito il progetto preliminare del Nodo di Perugia.
Valerio Ercolanetti, Grazia Maccherani, Carlo Ficara, Monica Pelliccia, Pietro Floris, Lauro Ciurnelli
Comitato Verde Aglianese
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