Briglie di Braccio: opera maestosa, vergognosamente trascurata
Si preferisce buttare i soldi per effimere sfilate in costume, piuttosto che intervenire per la salvaguardia e la valorizzazione di una struttura di siffatto valore
Un forte contrasto: si celebra in pompa magna un gran personaggio storico come Braccio Fortebraccio (uno dei tre noti guerrieri umbri, insieme a Niccolò Piccinino e a Erasmo da Narni, detto il Gattamelata), ma nello stesso tempo si ignora completamente il suo rilevante contributo per la salvaguardia della città di Perugia. Siete mai stati a vedere da vicino le strutture murarie in pietra arenaria sormontate da arcate in mattoni che a mo’ di avambracci frenano e sostengono, sotto la rupe, l’intero versante collinare rivolto verso est, verso Assisi? Ci troviamo proprio sopra il vasto “parco” di Santa Margherita, per intenderci. Grave sarebbe se storici, urbanisti e cultori di storia patria non si fossero, almeno una volta nella vita, recati ad ammirare questo esempio lampante di architettura rappresentato dal complesso chiamato “Briglie di Braccio”. È fortemente raccomandato a tutti, cittadini, turisti, studenti e docenti, recarsi sul posto per ammirare ed apprezzare l’unicità del luogo. Tutto ciò, però è reso difficile a causa della endemica incuria e sporcizia che dominano incontrastate. Le Briglie di Braccio rappresentano un patrimonio architettonico raro che andrebbe custodito in maniera appropriata. Prendiamo atto, ahimè, che si preferisce buttare i soldi per effimere sfilate in costume, piuttosto che intervenire per la salvaguardia e la valorizzazione di una struttura di siffatto valore. Non costerebbe molto, anzi è doveroso anche nei riguardi di Braccio, oltre che della città tutta, provvedere a rendere l’area accessibile, visibile, ben curata, dignitosa. Ma insomma, è mai possibile che nel bilancio del nostro Comune non ci scappa qualche spicciolo per pagare un omino con la falce?!
Mauro Monella
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