Un progetto di bioraffineria nella discarica di Borgogiglione
Deve essere il principio di precauzione a guidare le scelte ambientali. Un principio ancora una volta sacrificato all’interesse economico
L’assemblea convocata in rete dall’Osservatorio Borgogiglione il 15 dicembre ha discusso il Progetto di “bioraffineria” nella discarica di Borgogiglione e il Piano di ampliamento della stessa discarica, per ora custodito negli Uffici Regionali in attesa di approvazione alla prossima “emergenza rifiuti”. Siamo nel pieno di un’emergenza climatica-ambientale, che sta determinando disastri e lutti in Italia e in tutto il mondo, e di una altrettanto drammatica pandemia: il nostro modello di vita e il nostro sistema economico, teso al profitto privato e basato sul consumismo, sulla distruzione delle risorse del Pianeta e sulle disuguaglianze sociali, non tiene più. Che aspettiamo a ripensarlo? Governanti e amministratori, a livello regionale e locale, sono presi dal tran tran quotidiano e dagli interessi di bottega: forse non si rendono conto che stanno percorrendo STRADE CHE PORTANO AL BARATRO… Sul “Progetto Bioraffineria” per produrre metano liquido, presentato da Tsa spa, la Regione ha “ritenuto che non determina impatti ambientali significativi e negativi […]” e disposto conseguentemente l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del Progetto. ADDIO ALLA TRASPARENZA e ALLA PARTECIPAZIONE CIVICA! L’Osservatorio Borgogiglione, supportato da autorevoli esperti, e questa Assemblea ritengono invece che deve essere il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE a guidare le scelte ambientali, sempre, e tanto più nel presente. Un principio ancora una volta sacrificato all’interesse economico (Ma di chi? E chi decide?). Così, l’impatto sul territorio non viene adeguatamente valutato e si continua a non prendere in esame l’insieme dei fattori di pressione ambientale e di rischio – noti a tutti - insistenti nell’area. Non si tiene conto neppure dell’inadeguatezza e dell’insicurezza delle strade per i mezzi della discarica e della cava (l’ultimo incidente con ribaltamento di un’autocisterna piena di percolato proprio ieri). Ancor più appaiono miserevoli le giustificazioni di natura ambientale addotte dal Gestore per dismettere un impianto di produzione di energia elettrica, appena rifatto e messo a norma a spese dei contribuenti, e per sostituirlo con questa raffineria. Puro affarismo! La società Tsa spa, in maggioranza proprietà dei Comuni del Trasimeno, gestore di un servizio pubblico e di una discarica di proprietà pubblica, si comporta come un imprenditore privato che cerca il massimo profitto: facile, se non si rischia in proprio e si scaricano le spese e i fiaschi sui cittadini! Ancor più facile se i controllori (i Comuni) siedono anche nel CdA dell’azienda da tenere sotto controllo! Interrogazioni al Consiglio Regionale e ai Consigli Comunali di Perugia e Corciano (altre ne seguiranno a breve) cercano di scuotere coloro che le mascherine le portano sugli occhi invece che a coprire naso e bocca. L’Assemblea ha manifestato grave preoccupazione ancor più perchè quest’impianto (che godrà per una durata decennale degli incentivi statali), se venisse approvato e realizzato, per funzionare al meglio richiederà la ripresa dei conferimenti in discarica di rifiuti organici e la modifica del vicino impianto di compostaggio di Pietramelina, destinato al trattamento della FORSU, e SI PORTERÀ DIETRO NECESSARIAMENTE L’APPROVAZIONE DEL PIANO DI AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA. Per tutti i cittadini desiderosi di un ambiente sano e di un futuro per i propri figli lo scenario prospettato è inaccettabile. Non è certo il modo giusto di prendersi cura del Pianeta Terra. L’Assemblea ha approfondito e concordato su alternative concrete a questa gestione del ciclo dei rifiuti e dell’ambiente. PROPOSTE DI LINEE GUIDA PER IL NUOVO PIANO D’AMBITO REGIONALE DEI RIFIUTI, con priorità alla prevenzione e alla riduzione all’origine, al riutilizzo e al riciclo, organizzando in tutti i Comuni una raccolta dei rifiuti “porta a porta” seria e partecipata. Purtroppo la Giunta Regionale non è stata finora disponibile al dialogo con le associazioni di tutta l’Umbria, che avevano anche lanciato una petizione di supporto, e ha rinviato il confronto a quando il Piano sarà in fase di approvazione (sic!). PIANO PER IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO E DI COMUNITÀ, in ogni Comune, sull’esempio di altre realtà italiane, perché solo riducendo/separando la frazione organica dei rifiuti con pratiche virtuose e stretta relazione con le aziende agricole e i servizi urbani del verde pubblico, si può parlare di corretta gestione dei rifiuti. AVVIARE GLI ECODISTRETTI, ed in particolare l’ecodistretto Intra Tevere & Trasimeno in questo territorio. Concretamente, potrebbe essere realizzato nella prossima primavera un AUDIT CIVICO con la partecipazione dei buoni imprenditori, delle associazioni e dei cittadini interessati.
Osservatorio Borgogiglione
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