La grande accozzaglia
In piazza Piccinino potete ammirare un esplicito esempio di come si possa oltraggiare una torre medievale e una preziosa targa seicentesca. "Tutti fan finta di avere a cuore le sorti della città, ma mi sa che a nessuno gliene po’ fregà de meno"
Uno dei più antichi precetti così recitava: “la persona civile non sputa per terra e non bestemmia”. C’è, dietro questa frase, un eloquente invito ad astenersi da comportamenti antigienici che possano arrecare danno alla salute altrui e offesa alla pubblica decenza. Purtroppo non esiste una interpretazione univoca del precetto, sicché c’è anche chi giustifica ciò che viene normalmente sconsigliato. Sta sempre più prendendo piede l’abitudine di malmenare il malcapitato che si è provato a richiamare all’osservanza delle buone regole igieniche e civili. Orbene, deturpare senza ritegno un’opera di inestimabile interesse storico e artistico, singolare, irripetibile e senza prezzo, non è forse equiparabile all’atto di sputare su noi stessi e la nostra storia imprecando all’indirizzo degli autori di quell’opera? A Perugia, in piazza Piccinino, potete tutti ammirare un esplicito esempio di come si possa oltraggiare, a sputi e bestemmie, un pezzo di torre medievale e una preziosa targa seicentesca, ormai sul punto di essere rese invisibili da una accozzaglia di segnali stradali, pali, scatoloni e cavi vari che avrebbero dovuto essere ubicati con un minimo di rispetto e di sensibilità. Nel luglio 2017 due autorevoli esponenti della locale Amministrazione furono accompagnati sul posto, presero appunti per rimediare al problema... che continua tuttora a restare problema. “Ma insomma, una cinquantina di euro per sistemare come si deve 'sti pali e 'sti cavi, la volemo tirà fori o no dal Bilancio comunale?! Tutti fan finta di avere a cuore le sorti della città, ma mi sa che a nessuno gliene po’ fregà de meno”. La targa seicentesca: qualcuno riesce a vederla?
Mauro Monella
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