Il codice QR
...è arrivato fresco fresco un nuovo e inusitato marchingegno, un rompicapo pronto a complicare la vita al malcapitato e vessato utente
Del trasporto pubblico se n’è voluto fare un problema a tutti i costi, quando invece se improntato con semplicità e trasparenza ne guadagnerebbe sia in organizzazione, sia in efficacia per l’intera utenza. Lo sanno anche i bambini dell’asilo che un trasporto pubblico, quando è semplice ed adeguato, viene utilizzato con favore. Quando invece devi aspettare alla fermata scomoda e inospitale, compiere il tragitto a sobbalzi in mezzo a un traffico congestionato e paralizzante, essere costretto a cambiare più di un mezzo con eccessivi trasbordi, particolarmente gravosi specie per gli anziani e i soggetti con problemi deambulatori, non c’è da sorprendersi se i malcapitati utenti, di fronte a simili intoppi, per andare a quel paese, scelgano il mezzo privato: l’automobile, che poi diventa l’autoimmobile, formidabile vettore gasante e conseguentemente tumorale. Costi, ahimè, salati! Come se non bastasse tutto ciò, è arrivato fresco fresco un nuovo e inusitato marchingegno, un rompicapo pronto a complicare la vita al malcapitato e vessato utente. L’utente, per conoscere gli orari delle varie corse, è costretto a far combaciare il proprio apparecchio telefonico col quadratino elettronico esposto nella bachechina dove prima erano scritti gli orari. E nel frattempo… ti passa davanti il pullman e, se vuoi andare dove devi andare, o ti avvii a piedi o aspetti il prossimo. Sarebbe più semplice un visore alla fermata dell’autobus, che indicasse i minuti di attesa e la destinazione finale, e invece no, quelli là hanno voluto per forza appiopparci, cinicamente, il giochino rompicoglioni. A che serve buttar lì un “querrecode”, in assenza di una politica di mobilità ben strutturata? Cari concittadini superstiti, in questa sconfinata accozzaglia di immensa super…ficialità istituzionalizzata, beccatevi mo’ tra capo e collo sto… QR CODE (querrecode).
Mauro Monella
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