I buoni acquisto
Una trovata eccezionale del Comune di Perugia ma... un impegno sociale per tutti (anche per il Comune)
La Costituzione parla chiaro a proposito del principio di solidarietà: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.» Indubbiamente il Comune di Perugia è andato sicuramente verso questo principio, per quanto concerne l’aspetto sia economico che sociale, studiando la possibilità di aiutare i commercianti e le piccole imprese artigianali attraverso dei buoni acquisto anticipati prendendo l’esempio dai cosi detti “Dining bond” americani a chi, per il motivo della necessità imposta dalla situazione pandemica che tutti conosciamo, hanno, giocoforza, dovuto chiudere momentaneamente la propria attività, . Una possibilità che per la maggior parte degli operatori dei vari settori, può significare l’unica prospettiva di entrate economiche e di guadagno per poter salvare la propria attività da una chiusura inevitabile e di conseguenza, il proprio benessere economico (oltre che dei propri dipendenti) e soprattutto il proprio ruolo nella comunità dove opera. Non c’è che dire: ben fatto!!! Ma, dato che chi ha in dovere morale di aiutare ha anche il diritto di essere tutelato rispetto a chi potrebbe, anche contro la propria volontà, essere costretto comunque, seppur dopo aver ricevuto questo necessario aiuto, a dover cessare la sua attività, il Comune: o meglio l’Assessore comunale al commercio Clara Pastorelli, nel presentare questa proposta alla sua Giunta, avrebbe dovuto pensare anche di tutelare gli interessi dei cittadini che eventualmente scegliessero di intervenire con questo tipo di aiuto. Il come è molto semplice: facendosi garante di rimborsare, attraverso capitolati comunali di bilancio, studiati appositamente, chi non avesse più la possibilità di “spendere” gli anticipi dati alle varie attività commerciali. Un lavoro così importante è chiaro che a metà non si può lasciare!!!!!!
Giampiero Tamburi
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