Omaggio a Luis Sepulveda
“La morte inizia quando qualcuno accetta di essere morto”
Non serve a niente una porta chiusa hai scritto. Nessuna emozione può passarvi attraverso, né la buia tristezza né la luminosa allegria. Che ne facciamo d'una porta chiusa? Si può provare col tocco delle dita forse qualcuno o qualcosa sentirà il richiamo e forse il guardiano s'affaccerà per dire che possiamo entrare e che poi però ci lascerà uscire. Che oltre una porta chiusa non sappiamo se quel che vi troviamo potrà piacerci. O no. A meno d'avere la chiave per aprirla e scoprire che è la porta di transito dei sogni e dei sogni fare materia viva e sveglia, sogni che spingano l'umano sulla sponda dove la libertà si fa stato di grazia, e assaporarla insieme. Così tu hai fatto,sognatore felice, moltiplicatore di immagini divenute ricordi per chi ti ha incontrato nel sognare. O la porta chiusa di cui nessuno ha chiave è la porta che affaccia su un'altra porta e un'altra ancora e solo si apre quando la precedente è per sempre serrata. Che forse a pensarci la vita è questo transito continuo di porta in porta fino all'estrema, quella che schiude il battente solo una volta, una sola, e poi si inserra dietro al prescelto per un viaggio incontro all'orizzonte, ben oltre la Patagonia, dove il cielo stellato non mente e nuovi sorgono i giorni.
Silvana Sonno
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