VICINI di Walter Cremonte
E proprio in questi giorni, nei quali il mondo è segnato da un virus sconosciuto che ci costringe a stare soli e contemporaneamente vicini agli altri, l'ho ripreso in mano
Walter Cremonte è poeta stimato e apprezzato ben oltre i ristretti confini della sua città Perugia. Gli addetti ai lavori sono ben consapevoli della qualità del suo lavoro eppure è meno noto di quanto meriterebbe, a questo ha contribuito la naturale ritrosia di Walter a mettersi in mostra, a sbracciare per farsi notare e una condizione che l' inducono a una vita limitata ai suoi affetti schivando situazioni pubbliche e tanto meno mondane. Nella sua poesia c'è un prima e un dopo. E del dopo fa parte “vicini”, una piccola raccolta edita da Lieto Colle. Solo dieci poesie che, a mio parere, fanno di quest'opuscoletto la sua raccolta più bella. E proprio in questi giorni, nei quali il mondo è segnato da un virus sconosciuto che lascia una scia di morte e segnerà la vita dell'umanità tra un prima e un dopo che ci costringe a stare soli e contemporaneamente vicini agli altri, l'ho ripreso in mano. Versi intimi e puliti, testimoni della capacità affettiva di Walter verso le cose marginali della vita e del bisogno che sente di stare dalla loro parte, attento a esse e a loro anche quando racconta il suo dolore. Siano esse l'orto del vicino anziano e malato, un ulivo nato per forza “a ridosso del muro” o la cagna avuta in “dono”. Sembrano dieci acquerelli disegnati su un foglio di carta a quadretti, come quelli che Walter tira fuori dalla tasca nelle sue rare occasioni pubbliche, a leggerli si è ammirati dalla pacatezza dietro la quale sono evidenti cultura, morale e coerenza. La sua vita colta, pulita e onesta. Vicini Fortuna che abbiamo un giardino davanti a casa, un orto che il padrone cura con amore ogni tanto la moglie lo chiama a voce alta, vuol dire che è ora di pranzo o di cena Fortuna che abbiamo esseri umani attorno a noi lui adesso è all'ospedale e sua moglie lo assiste. Dicono che va tutto bene mi raccomando: che tutto vada bene tutto, tutto quanto (Walter Cremonte)
Vanni Capoccia
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