Una serata sbagliata
Il progetto definitivo è stato approvato e si sta concludendo quello esecutivo e a breve inizieranno i lavori. Punto. Quali domande se i giochi sono chiusi?
17 febbraio 2020 d.c. ore 21, Sala parrocchiale di Pontevalleceppi. Serata strana. Serata sbagliata. Incontro quasi pubblico di presentazione del progetto per la realizzazione del Sagrato della Chiesa. Promosso da… Qui cominciano le stranezze, gli sbagli: non è chiaro di chi sia stata l’iniziativa. Nel tardo pomeriggio è girato, a pochi, un volantino d’invito non firmato, non c’è scritto chi invita. Il volantino invita al Cva per le 21, ma un’ora prima si sparge la voce che sarà alla sala parrocchiale. Sono presenti il Parroco, l’imprenditore Galletti, i progettisti, il dottor Piro dirigente del Comune di Perugia (che a fine serata informa che è stato invitato alle 18 dello stesso giorno).
Esordisce il Parroco, premettendo che lui ha utilizzato la messa per invitare i parrocchiani (sic! E gli altri? Ha dimenticato che il progetto è tutto in area pubblica?), proclamando l’iniziativa del progetto, nata tra lui e l’imprenditore Galletti. Poi i progettisti illustrano il progetto. Il dott. Piro comunica che il progetto definitivo è stato approvato e si sta concludendo quello esecutivo e a breve inizieranno i lavori. Punto. Sono aperte le domande. Quali domande se i giochi sono chiusi? A serata conclusa viene detto che è un incontro informativo, non partecipativo. Appunto. Molte persone sono comunque intervenute lamentando la carenza cronica di parcheggi in una zona dove le case sono antiche e non hanno garage o spazi esterni dove parcheggiare, in particolare la notte non si trova posto. Un signore chiede se il giardinetto della Chiesa (con panchine, piante, e rigorosamente sempre chiuso e vuoto) può essere aperto, almeno di giorno, risparmiando così spazi per aumentare i posti macchina nell’area desinata dal progetto a area di svago, a lato del Sagrato. Il Parroco risponde risentito: quello è uno spazio privato! Che la Chiesa e le sue pertinenze siano considerate private stona con quanto asserito all’inizio accogliendoci nella sala parrocchiale: entrate entrate, è aperto a tutti, la chiesa apre sempre a tutti! Il rappresentante del Comitato chiede al dottor Piro se i 37.000€, che la Regione ha pagato al Comune per l’esproprio dei terreni necessari per il prolungamento dell’argine a monte del ponte carrabile (arginatura peraltro ripetutamente dichiarata inutile dal Comitato e a scapito di Pretola che era la destinataria del finanziamento nazionale, ma richiesta a gran voce dal Comune affinché il tracciato costituisca una gradonata del campo sportivo (sic!)), chiede una volta per tutte che sia garantito che questi soldi vengano utilizzati per la sistemazione del terreno dei frequentatissimi giardini pubblici (detto anche parco) che ad ogni pioggia un po’ abbondante diventa un pantano impraticabile: problema pluridecennale. E che non vengano dirottati sul progetto Sagrato. Risposta sibillina (o forse fin troppo chiara) del dott. Piro: assicura che rimarranno per Pontevalleceppi! Il dott. Piro informa inoltre che la parrocchia ha finanziato il progetto, l’imprenditore provvederà a finanziare la realizzazione, il Comune provvederà ai lavori e spese (non si sa di quale entità) di realizzazione del parcheggio a monte del ponte, con apertura di due arconi. Peraltro per ora è stata autorizzata solo una apertura degli arconi. Domanda: le autorizzazioni si chiedono una alla volta? Tali autorizzazioni non sono parte integrante della fattibilità del progetto? Sopra gli arconi c’è la strada carrabile strettissima, il ponte è puntellato per rischio sismico, da decenni si chiedono passerelle pedonali per unire le due parti del paese in sicurezza, ma è prioritario aprire gli arconi, anzi no uno solo, e poi si vedrà? D’altra parte le domande pretendevano risposte che né il Parroco, né il signor Galletti, né i progettisti potevano dare e neppure il dott. Piro laddove si tratta di scelte politiche. Ora, l’area di cui si occupa il progetto è del Comune, destinata dal Prg a parcheggio pubblico. Il nostro interlocutore non può che essere il Sindaco, gli Assessori competenti. O no? Che titolo ha il Parroco per indire l’incontro (se è stato lui, o chi altro?): una scelta sbagliata. Sempre il dott. Piro ci ha spiegato che questo progetto nasce entro un “Patto di Collaborazione attraverso il quale Comune e soggetti attivi definiscono l’ambito degli interventi di cura o valorizzazione dei beni comuni urbani” secondo il Regolamento n.12 del 06.02.2017. Il Regolamento richiamato cita l’obbligo di pubblicare i Patti di collaborazione, con i tempi per osservazioni, il progetto, la struttura preposta alla gestione dei Patti: in due ore di ricerca sul sito non si è trovato nulla. Neppure la variante di destinazione d’uso dell’area su cui insiste il progetto, visto che ora è destinata a parcheggio pubblico. Iniziativa lodevole quella dei Patti, se non sottrae la dovuta partecipazione dei cittadini alle scelte di modifiche che si intendono apportare nel loro territorio e si garantisce totale trasparenza e corrette procedure. Altre domande avremmo voluto rivolgere al Sindaco, prima fra tutte quali risposte alle richieste contenute nella petizione consegnata a Comune e Regione: fino ad ora un silenzio assordante! E poi ancora: entro quali priorità l’Amministrazione procede nel destinare le risorse finanziarie e umane? Dove siete Amministratori Comunali?
Comitato Molini di Fortebraccio
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