La Carta di Perugia, non un lusso ma un bene della comunità
Usufruire dell'arte non è un lusso o un capriccio ma un bene della comunità
La cosa che dispiace della fine della Perugia Card è che a farla saltare siano state le due istituzioni perugine più antiche. Ricche non solo di storia ma di numerose proprietà grazie ai lasciti nei secoli dei perugini. Ho letto che il Collegio della Mercanzia e quello del Cambio godono di uno statuto che li fa soggetto privato, ma credo che anche chi ne sta attualmente ai vertici sia consapevole del fatto che sono un bene civico, un bene di tutti i perugini. E proprio pensando sia alla loro ricchezza che alla loro radice civica e popolare trovo incomprensibile la decisione presa di far morire la Perugia Card che rendeva l'arte popolare, come popolare è la natura dei due Collegi perugini. Carta d'ingresso annuale ai musei che i perugini stavano dimostrando di apprezzare sempre di più e per l'utilizzo e per il numero di contraenti e che mi auguro rifacciano. Possibilmente con i due Collegi, o altrimenti senza di loro perché usufruire dell'arte non è un lusso o un capriccio ma un bene della comunità.
Andrea Dozi
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