Il senso civico ci impone il controllo sulla gestione dell'ecosistema fluviale
Resoconto e aggiornamenti di una storia lunga venticinque anni
Mentre si susseguono gli interrogatori processuali relativi agli innumerevoli reati ambientali e penali imputati ai proprietari delle Distillerie di Lorenzo di Ponte Valleceppi, il Comitato, nato nel 1996 per occuparsi delle questioni ambientali intorno all’ecosistema fluviale in realtà sembra condannato a rincorrere le vicende della distilleria che sembra gestire l’attività sempre al confine tra lecito e illecito. Per avere la dimostrazione di questa gestione basta aprire la pagina della giustizia amministrativa e cercare il nome della distilleria: usciranno ben 17 voci di sentenze, decreti, ordinanze dei vari livelli di giustizia. Viene da chiedersi quanto incidano le spese legali sul fatturato, sul concordato e se è utile alla gestione questo perenne contenzioso, che non è certo cominciato dal comitato. Tuttavia, quasi costretti dal nostro senso civico, e un po’ preoccupati per la nostra salute, ci sentiamo responsabili e addetti al controllo dopo aver verificato l’impossibilità di riporre sfiducia nella gestione di questo impianto industriale insalubre di prima classe e a rischio d’incidente rilevante, non ce lo dimentichiamo. Intanto ieri abbiamo depositato le 1200 firme, raccolte sulla petizione, ai protocolli di regione e comune per chiedere soprattutto di non essere più considerati cittadini di serie B. Per un intervento nell’immediato ci aspettiamo che il Comune demolisca l’abuso edilizio già abbondantemente certificato a tutti i livelli e anche con ordinanza operativa, poi si cominci finalmente, con la variante di destinazione urbanistica richiesta dalla nostra petizione, a bonificare questa situazione.
Comitato Molini di Fortebraccio
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