A San Martino in Campo il passato ritorna
La storia non può essere cancellata. Se non altro per rispetto di quei cittadini interessati che non sono più tra noi
In questi giorni per alcuni lavori il Centro di Vita Associativa (Cva) di San Martino in Campo non è agibile. Alcune attività del Centro socio culturale Gabbiano vengono svolte nel nuovo Oratorio appena inaugurato. Così due culture diverse si uniscono: quella laica e l’altra anche visivamente orientata dalla religione cattolica. Niente di strano perché è sempre sbagliato e immorale creare barriere ed erigere muri. La storia però non può essere cancellata. Ci si riferisce al fatto che la nuova struttura sorge dove esisteva una cosiddetta “Casa del Popolo “costruita con il lavoro volontario in periodo fascista. Poi, caduto quel regime, il fabbricato fu adibito a dopolavoro con un gruppo di cittadini che organizzava eventi popolari ovviamente di ispirazione di sano civismo. Cosa che suscitò un certo fastidio fino a quando la Provincia di Perugia mise in vendita il fabbricato e la vecchia gestione non fu in grado di acquistarlo. Nel paese si ebbe allora una forte protesta che sfociò nell’occupazione dei locali, ma inutilmente. Adesso, senza voler sollevare alcuna polemica, quei fatti non possono essere dimenticati. Se non altro per rispetto di quei cittadini interessati che non sono più tra noi.
Lauro Ciurnelli
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