Dal laboratorio Nuvole a Non è sogno
"La scelta di prendere le mosse dalla fiaba crudele di un film già esistente ha una valenza liberatoria di coinvolgimento, perché può essere un modo di parlare di sé, dei propri sogni, desideri, paure, in maniera più vera proprio perché proiettata in una finzione"
Sabato 30 novembre, al cinema Postmodernissimo, alle ore 21.30, verrà proiettato il film Non è sogno, di Giovanni Cioni in prima nazionale. Saranno presenti: il regista, la troupe al completo, la produzione. Qui di seguito alcune note sul film e sulla sua genesi:
Il laboratorio Nuvole nasce come progetto di continuità dell’attività del PerSo Film Festival nella Casa Circondariale di Capanne. La proposta di attivare un laboratorio cinematografico in carcere, fatta a diversi registi, viene subito accolta da Giovanni Cioni, che prospetta uno sviluppo dell’attività a partire da alcune sequenze del film Che cosa sono le nuvole di P.P.Pasolini. Dice a proposito il regista: “La scelta di prendere le mosse dalla fiaba crudele di un film già esistente ha una valenza liberatoria di coinvolgimento, perché può essere un modo di parlare di sé, dei propri sogni, desideri, paure, in maniera più vera proprio perché proiettata in una finzione”. Per il PerSo e per l’associazione Itinerari (che gestisce il crowdfunding per la realizzazione del progetto) il laboratorio è anche un’occasione di conoscenza reciproca tra il dentro e il fuori, indispensabile per superare gli stereotipi che separano irrimediabilmente i due mondi. Il progetto iniziale prevede che il laboratorio si dispieghi nei mesi di ottobre e novembre 2016, ma fin dalla prima sessione (tre giorni di progettazione e riprese) appare chiaro che si andrà ben oltre. Lo fanno capire molti segnali: la partecipazione di detenuti più numerosa del previsto, il loro grande coinvolgimento e lo spirito di gruppo che si crea, a dispetto delle differenze caratteriali, la disponibilità a entrare nel gioco e ad assumere anche ruoli di supporto alla parte tecnica, la ricchezza dei racconti, la modalità diretta di relazione, la nostra voglia di aiutare i detenuti a far emergere il loro vissuto e i loro stringenti problemi. Il lavoro procede, integrato da nuovi stimoli (i dialoghi tratti da La vita è sogno, di Calderon De La Barca) e le riprese vanno avanti fino a luglio 2017, impegnando, oltre a Giovanni Cioni, anche la fotografa Annalisa Gonnella, gli operatori Giallo Giuman e Daniele Saini, e per la logistica e i contatti con l’Amministrazione penitenziaria Marta Bettoni e Maurizio Giacobbe. L’idea iniziale di realizzare un cortometraggio a testimonianza del lavoro laboratoriale lascia il posto all’intenzione di ricavare, dal materiale a disposizione, ricco quantitativamente e qualitativamente, un lungometraggio: Non è sogno. Il film dovrà aspettare ancora più di un anno e mezzo prima di vedere la luce, un anno e mezzo di postproduzione, in larga misura gestita dall’autore (montaggio) e da membri della troupe (Daniele Saini per il suono e Giallo Giuman per la sottotitolatura); la musica è di Rzewski, la Color Correction di Davide Lo Vetro (Proxima Milano). Presentato al Festival di Locarno e in concorso al Festival dei Popoli, dove ha ricevuto due menzioni speciali, una della giuria internazionale e l'altra del premio "Lo sguardo dell'altro".
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