Non vogliamo mica la luna
Non cercano la perfezione per portare la loro zona in uno stato almeno di dignità; dignità che dovrebbe essere il diritto di ogni cittadino
Se è vero che la perfezione sta nei dettagli i cittadini residenti nel quartiere Pallotta e in quel di Piscille sono fottuti in pieno! È chiaro che non cercano la perfezione per portare la loro zona in uno stato almeno di dignità, dal punto di vista urbanistico; dignità che dovrebbe essere il diritto di ogni cittadino avere e premura, se non addirittura obbligo, di ogni amministratore di dare ai propri amministrati! Fatto che sinceramente, in quelle zone della città non accade e che giustifica, a ragion veduta, i residenti nella denuncia alla politica comunale delle loro insofferenze. I fatti? Eccoli! Prima questione: QUARTIERE PALLOTTA! Qui, a parlare di cosa non va e di come viene lasciato nell’incuria più assoluta questo quartiere, ci sarebbe da riempire un volume da far morire d’invidia il romanzo di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto”; di ben 3.724 pagine ma, sempre per una brevità necessaria alla pazienza di tutti, poniamo in questo articolo un solo problema che si nota poco per chi frettolosamente passa da quelle parti ma che riveste una grande importanza per chi vi abita e cosa molto necessaria, perché tutti comprendano come viene utilizzata la capacità di gestire i territori urbani da questa politica comunale. Parlo dell’ibrido del “parco-parcheggio” che sta tra via Silvio Pellico e via Bambagioni; che forse l’ubicazione non è neppure a conoscenza dei nostri “delegati politici comunali”. Cosa ne vogliono fare non è ancora chiaro! Un parco, seppur piccolo potrebbe essere comodo ai residenti che durante la bella stagione darebbe un sollievo alle serate per passarle in santa pace al fresco ma, d’altro canto, sarebbe altrettanto auspicabile attrezzarlo come parcheggio auto; visto che da quelle parti c’è una patologica carenza di posti dove stazionale le auto di chi ha necessità di farlo. Non parlo dei parcheggi a pagamento; quelli il Comune ha provveduto ampiamente a sistemarli come tali! E allora una sola cosa si chiede ai “pellegrini” di Palazzo dei priori: prendete una decisione, ma definitiva di quello che deve essere, dopo sentito il volere della gente che vi abita. È il minimo! Seconda questione: zona PISCILLE! Parlando poi della terra di mezzo che sta tra la Pallotta e Ponte San Giovanni, la si può, senza commettere errore, definire come “terra di confine” perché alla sorda politica cittadina, con i “Mastri Maneggiatori” della sua Giunta, neanche gli passa per “l’anticamera del cervello” (come soleva dire la mia vecchia madre) che anche quei cittadini hanno gli stessi diritti di chi abita alla Porta del Sole o a Colle Landone (e c’è chi mi intende bene)! Una zona in questione, sopra l’Istituto Industriale, lasciata dalla politica completamente in uno stato strutturale “primitivo” dove la strada principale, che costeggia le abitazioni, sembra materiale sperimentale utilizzato, su chi vi abita accanto, per provare la resistenza psicologica alla sopportazione di disagi ambientali. L’asfalto divelto dalle radici dei pini che fanno bella mostra nella strada, raccontano la storia di come l’organizzazione del lavoro di ripristino delle medesime strade urbane, venga fatto con una logica che è nota solo a chi la gestisce e la mette in atto; ed al Padreterno perché onnisciente. In oltre, “imo in amarum”, la porzione della nuova bitumatura della strada in questione che è stata realizzata, qualche buontempone, ha pensato di effettuarla solo da dove inizia e dove finisce la zona del cantiere aperto per i lavori di ripristino della Fcu, facendola apparire come una beffa che ha il sapore della ciliegina avvelenata sopra una torta altrettanto tossica! Su tutta questa assurda situazione, non si può fare a meno di esprimere alcune considerazioni. Lo tsunami di consensi che ha riportato “Re Mizi II” sul trono della città, con le amministrative comunali scorse, oltre che un bene per la sua coalizione, è stato deleterio per la loro coscienza politica in quanto come maggioranza si credono in una “botte di ferro”, completamente al sicuro da qualsiasi interferenza di forze contrarie che li possano far tornare con i piedi in terra dove, per forza, dovrebbero rendersi conto che Perugia deve comunque essere amministrata secondo criteri di oggettività nella volontà di ogni parte politica. Per quanto poi concerne le opposizioni di sinistra te le raccomando! La loro totale sconfitta, non devono fargli pensare che possa essere l’alibi per potersi piangere addosso, giustificando l’impossibilità di prendere quelle posizioni (concretamente e non solo a chiacchiere) che indurrebbero la strafottenza amministrativa delle destre, ad essere più disponibile ad un doveroso confronto. In una situazione dove la sinistra in opposizione a Palazzo dei Priori sta “morendo per annegamento” perché incapace di programmarsi per essere adeguata al proprio scopo politico, mentre la destra ha una strada tutta in discesa per poter affermare la propria egemonia di potere, sembra proprio di essere ritornati, magari con i poli opposti (la destra al posto della sinistra) al periodo antecedente alla caduta del muro germanico, quando una certa ideologia reale adottava il “centralismo democratico” che di democratico non ne aveva assolutamente neanche l’odore. Comunque la tecnica strategica usata è sempre la medesima dalla notte dei tempi politici: distrarre l’attenzione della gente dalle soluzioni dei problemi seri e significativi utilizzando manifestazioni, come; il Palasport conteso tra musica e sport, la premiazione dei migliori laureati, oppure il degrado e l’incuria dei monumenti agli eroi cittadini, parlando poi della brusca frenata alla realizzazione della rotatoria a ferro di Cavallo che, seppur relativamente interessanti, sono di una marginale importanza per il benessere reale dei perugini ma, però, squisitamente buone ad aumentare il prestigio dei, come definito sopra, “Mastri Maneggiatori” della politica comunale!
Giampiero Tamburi
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