I vestiti dell'Imperatore …
“Ciarpame senza pudore”. La signora Berlusconi colpisce duro quella che la direttora de L’Unità, Conchita de Gregorio ha definito “la squadra del cuore” del premier, la serie di attricette, veline, letterine e quanto la scena politica e mediatica – ormai commistione inestricabile – presenta in continuo aggiornamento nell’agenda politica del presidente del consiglio e della sua corte. Ma delle dichiarazioni di Veronica Lario (restituiamola al nome ch s’è scelto per sé, prima di vederlo tristemente sciogliere dentro/dietro lo stemma di famiglia)colpisce soprattutto l’amarezza con cui denuncia l’uso dei corpi prima che dei nomi delle donne – alcune donne - a maggior gloria dell’Imperatore. E “la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere” che offende la credibilità di tutte le donne in genere e tanto più di quelle che sono impegnate - a partire solo da sé – sul fronte della battaglia per i diritti e l’autodetrminazione. E sì, non è una bega di famiglia a cui siamo chiamate/i ad assistere ma all’esternazione – da fonte attendibilissima – di una corruzione delle relazioni personali e politiche che contamina – e non da ora – la nostra vita sociale. Un’anticipazione della febbre suina che ci sta preoccupando in queste ore, potremmo dire, se non temessimo di cadere nel gioco della battuta facile e un po’ greve cui indulge la comunicazione anche ai livelli più alti delle Istituzioni. Pertanto preferisco riprendere la metafora acuta di Veronica e chiedere - in primis a noi donne, a tutte le donne, insieme a quanti hanno occhi per vedere e orecchie per sentire – di gridare tutte/i insieme, alla prossima apparizione di Silvio Berlusconi, sulla passerella di qualche tragedia nazionale o fasto istituzionale – anche qui la commistione è ormai inestricabile – che: l’imperatore è –inesorabilmente, indubitabilmente, spietatamente – nudo!
Silvana Sonno
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