Mario Grecchi
Siamo scesi nella piccola cripta dove era conservato il palo al quale venne legato e fucilato. Con stupore e preoccupazione ci siamo accorti che il palo non si trova più là
In occasione del Primo Maggio siamo andati, come nostra abitudine, a portare un garofano rosso alle tombe di perugini che nella vita si sono impegnati per il nostro Paese e la nostra città stando dalla parte della Giustizia, l'Uguaglianza e la Libertà. Un fiore, naturalmente, non poteva mancare al monumento a Mario Grecchi, siamo scesi anche nella piccola cripta dove sapevamo essere conservato il palo al quale venne legato e fucilato. Volevamo pensare al sacrificio di un ragazzo di appena diciotto anni, rivolgergli un pensiero e ricordare, nel silenzio e in silenzio, la commovente lettera che Mario scrisse alla madre al babbo ed ai fratelli: “Mamma, papà, fratelli, vi lascio terribilmente addolorato per non avervi potuto rivedere. Perdonatemi se vi ho procurato qualche dispiacere. Vi ho sempre voluto tanto bene. Perdonate quest'ultimo male e inviatemi la vostra Santa benedizione. Muoio con la sicurezza di non aver fatto mai male a nessuno. Pregate per me. Per sempre vostro Mario”. Con stupore e preoccupazione ci siamo accorti che il palo non si trova più là. Non sappiamo cosa sia successo: se è in restauro, o custodito in luogo sicuro. Sappiamo però che è il cimelio più importante della Resistenza perugina, possiamo solo chiedere al sindaco Andrea Romizi dove si trovi ora sicuri di trovare risposte rassicuranti. (nella foto, scattata in passato, il palo ancora al suo posto)
Cesare Barbanera e Vanni Capoccia
|