È un dato di fatto che la zona a sud del territorio comunale è ancora oggi caratterizzata da un ricco patrimonio paesaggistico.

Per questo da anni assistiamo a vari tentativi di depredarla della sua ricchezza naturale dovuta al lavoro del Tevere.

È addirittura ovvio, dal momento che non siamo i padroni di tanto bene, ma solo i depositari per pochi anni, il doverla conservare.

Ultimamente, ad esempio, in qualità di soci di Legambiente, siamo stati informati che lungo la provinciale che va da San Martino in Campo a Madonna del Piano, proprio sotto i due palazzoni, che fra l’altro non avrebbero dovuto esserci, in terreno agricolo era stata aperta una specie di piazzola dove quotidianamente veniva scaricato e ricaricato materiale inerte di varia provenienza assolutamente anonimo.

Così stavamo osservando lo strano fenomeno che si configura come l’embrione di una discarica abusiva scattando delle foto. Per questo siamo stati verbalmente, ma ugualmente minacciosamente, assaliti da un energumeno.

Adesso siamo convinti che non ci sia alcun divieto nel fotografare uno spazio libero di carattere agricolo senza correre simili rischi.

Ovviamente del fatto informeremo il centro legale dell’associazione, poi vedremo. Quello che invece non riusciamo a comprendere come in una collettività semplice, ma socialmente evoluta possano essere tollerati certi figuri.

Va aggiunto che sulla questione abbiamo anche informato il Centro Socio Culturale “IL Gabbiano” di cui siamo iscritti  da sempre, da cui abbiamo ricevuto la solidarietà in funzione del suo carattere identitario che fa riferimento al sistema sociale e culturale, democratico e aperto al dialogo anche per la salvaguardia del territorio.

Lauro Ciurnelli