Il monumento in piazza Grimana va restaurato
Bisogna andarci di proposito nel posto dove si trova. Facendolo ci si accorge che è arrugginito e bisognoso di manutenzione
Il 18 settembre del 1982 in Libano venne compiuto dalle Falangi libanesi e dall'esercito del Libano del Sud, complice l'esercito israeliano, l'eccidio di Sabra e Shatila, un quartiere e un campo di palestinesi alla periferia di Beirut nei quali furono assassinati migliaia di civili palestinesi e sciiti libanesi. Per ricordare quell'eccidio a Perugia collocarono a piazza Grimana un monumento che poi, per annacquarne il significato, fu trasformato in memoria delle vittime di tutti i genocidi, ed è questo il motivo per il quale ogni XX Giugno il sindaco di Perugia si reca nell'angolo più lontano di piazza Grimana dove il monumento è messo per porvi una corona. È l'unico giorno nel quale qualcuno si ricorda di questo monumento, uno dei pochi segni significativi del Novecento rimasti a Perugia - realizzato dalla Sicel di Perugia, azienda ora scomparsa - e del quale purtroppo non ricordiamo il nome dell'autore. Bisogna andarci di proposito nel posto dove si trova. Facendolo ci si accorge che è arrugginito e bisognoso di manutenzione. Ci chiediamo perché non venga restaurato dotandolo di una base più consona con una scritta per lato, in arabo israeliano inglese e italiano, che citi autore e attuale ragione dell'opera. Lasciandola, però, in quell'angolo irrilevante di piazza Grimana, il più adatto a ricordare il motivo per il quale la scultura venne voluta.
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