Madonnuccia insieme: Divina Bellezza
Si sono concretizzate alcune proposte a dimostrazione che la mobilitazione pubblica serve e va sostenuta con forza
L’argomento non è nuovo. Ormai se ne è parlato a più riprese nella stampa locale e nell’informazione televisiva. A San Martino in Campo una delle ultime testimonianze della sua storia è una chiesina dedicata alla devozione mariana. Risale a molti secoli fa e potrebbe essere un oratorio rimasto dall’antica chiesa parrocchiale oggi scomparsa. Custodisce affreschi di scuola peruginesca dichiarati importanti da esperti, che rischiano la scomparsa. Per mantenere l’interesse si è costituito un gruppo di cittadini “insieme” nella affettuosa intenzione, che organizza alcuni eventi per reperire anche l’autofinanziamento. L’ultimo è stato quello di sabato 13 ottobre scorso dal titolo “Divina Bellezza “con breve studio sull’iconografia di Maria. Erano presenti due relatori: Giuliano Rugini, sanmartinese d.o.c. titolare dello studio G.R.G. Architettura e Ingegneria di San Martino in Campo, conosciuto e stimato. Ha presentato, gratuitamente, un elaborato progetto per risolvere definitivamente l’antico problema dell’umidità che divora le sacre rappresentazioni e ha buone possibilità di realizzazione in tempi brevi. La dott.ssa Francesca Abbozzo, legata al territorio per alcuni periodi passati da bambina presso gli zii, ha svolto la sua attività professionale presso la Soprintendenza dell’Umbria ricoprendo incarichi prestigiosi. Oggi rappresenta il ruolo di Responsabile Onorario per i beni storico – artistici. La sua lezione è partita dal considerare i problemi per urgenti interventi di recupero e mantenimento degli affreschi, fino ad affrontare un breve confronto fra varie iconografie mariane. Ha sottolineato, però, come anche l’intera area, vada bonificata. Infatti, in quell’area insistono almeno due situazione di grave degrado: un capannone abusivo, utilizzato a suo tempo per attività avicole e oggi abbandonato in cattive condizioni con un tetto in amianto proprio nell’immediate vicinanze del tempietto. Un’altra area, dove insisteva un’antica masseria abbattuta per essere riedificata, mantenendone le caratteristiche, oggi si presenta come un qualcosa di indefinito e malamente utilizzato. Per concludere va detto che finalmente si sono concretizzate alcune proposte a dimostrazione che la mobilitazione pubblica serve e va sostenuta con forza.
Lauro Ciurnelli
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