I MEDICI CHIEDONO ''PAUSA DI RIFLESSIONE'' SU TESTAMENTO BIOLOGICO
Tratto dal foglio informativo dell'associazione Le Vie della Salute n.12 - maggio 2009
I medici italiani
chiedono una "doverosa pausa di riflessione" sul testamento
biologico, prima di proseguire nell'iter parlamentare. In modo da
"consentire lo sviluppo di un confronto nella società, che
aiuti il Parlamento a dispiegare su questa materia così intima e
delicata".
La richiesta arriva dal
Comitato centrale della Federazione nazionale Ordini dei medici
chirurghi e odontoiatri (FNOMCeO), riunito a Roma, che "ha
ritenuto di dover far sentire la propria voce - si legge in una nota
- dopo la recente approvazione, da parte del Senato, del disegno di
legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento".
I camici bianchi sono
preoccupati, in particolare, per il carattere non vincolante della
dichiarazione anticipata del malato sulla possibilità di
interrompere alimentazione e idratazione artificiale. Atti che,
ribadiscono, sono di competenza medico sanitaria.
"Il testo - si legge
nel documento approvato oggi dai medici - sarà oggetto di
un'approfondita valutazione in ragione dei principi e delle
indicazioni contenute nel nostro Codice deontologico, che rappresenta
il punto di equilibrio di sensibilità e culture differenti, nel
pieno rispetto delle regole costituzionali fondanti la nostra
comunità civile".
Nel documento approvato
dai vertici degli Ordini dei medici si ribadisce che "nutrizione
e idratazione artificiali sono, come da parere pressoché unanime
della comunità scientifica, trattamenti assicurati da competenze
mediche e sanitarie".
Inoltre "l'autonomia
decisionale del paziente, che si esprime nel consenso o dissenso
informato, rappresenta l'elemento fondante della moderna alleanza
terapeutica al pari dell'autonomia e della responsabilità del
medico. In questo equilibrio, alla tutela della libertà di scelta
del paziente deve corrispondere la tutela della libertà del medico,
in ragione di scienza e coscienza (obiezione)".
I camici bianchi
sottolineano l'importanza del rapporto 'esclusivo' con il paziente,
basato su libertà e responsabilità che "esprime l'autentico e
moderno ruolo professionale e civile del medico nell'esercizio delle
sue funzioni di tutela". Per quanto riguarda poi gli stati
vegetativi, "anche alla luce di un dibattito tecnico-scientifico
talora contraddittorio - prosegue la Federazione degli Ordini -
riteniamo che le attuali conoscenze diagnostiche, prognostiche,
terapeutiche ed assistenziali richiedano ulteriori approfondimenti,
anche mediante la predisposizione di studi osservazionali coordinati
in modo da garantire l'esercizio delle scelte più appropriate sia
del paziente sia del medico".
Infine, "una
questione fondamentale - si legge nel documento - è rappresentata
dalla predisposizione di una rete efficace ed accessibile di servizi
di sostegno alle famiglie impegnate nel ruolo di assistenza".
Fonte: www.isde.it foglio nr 339 e notiziario di FIRENZE MEDICA-SIMeF n. 59-2009.
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