Ben alzati miei signori
Le narrazioni e i canti: Concerto all’alba della Nuova Brigata Pretolana
Civitella d’Arna Concerto all’alba alle ore 6.15 con la NUOVA BRIGATA PRETOLANA Programma Ben alzati miei signori L’anniversario della
fine della Grande Guerra 1 Addio mia bella addio Serenata inaugurale 2 Al suono di chitarra Arna, l’Ecomuseo del Tevere, la NBP, la storia
cantata 3 La brigata pretolana Il lavoro 4 Canto alla mietitora 5 La massaia nell’aia Le emigrazioni 6 Mamma mamma mamma dammi cento lire 7 Ed un giorno andando in Francia L’amore e il
matrimonio 8 O passator 9 Terresina La guerra, la
resistenza, la pace 10
O Dio del cielo 11
Bella ciao 12
Canzone della marcia della pace La festa 13
Colgo la rosa 14
Amore eterno baciami 15
Le ragazze pretolane Le narrazioni e i canti 0 Buona sera miei signori (Ben alzati miei
signori) Voce: all’alba
del 24 maggio 1915 l’Italia entra in
guerra nel I grande conflitto mondiale. La “Canzone del Piave” ricorda
l’evento. La Grande Guerra cesserà con l’armistizio l’11 novembre del 1918,
cento anni fa. Noi
vogliamo ricordare l’evento in questo suo centenario con il canto forse più
emblematico del Risorgimento italiano, ambientato tra la I e la II guerra
d’Indipendenza. La I guerra di Indipendenza iniziò di fatto 170 anni fa con le
5 giornate di Milano. La
Grande Guerra (la I Guerra Mondiale) fu per molti la IV guerra d’Indipendenza
italiana dai gioghi stranieri. Iniziamo
pertanto questo concerto all’alba con il canto “Addio
mia bella addio”. E lo facciamo anche per affiancare lo spirito libertario
e risorgimentale di Antonio Fogazzaro (accostando così il suo Piccolo Mondo Antico in
Val Solda con il Piccolo Mondo Moderno e Contemporaneo del nostro territorio
arnate) con la figura nonviolenta e pacifista di Aldo Capitini, di cui ci
stiamo occupando quest’anno nel cinquantenario della sua scomparsa. La versione
che ascolterete è di fatto quella originale. Voglio ricordare che “Addio mia bella
addio” lo cantavano i perugini e gli umbri che partivano per arruolarsi e
combattere ai tempi delle guerre di Indipendenza o per raggiungere Garibaldi alla
spedizione dei Mille. 1 Addio mia bella addio 2 Al
suono di chitarra Voce: avete
ascoltato la serenata augurale ed inaugurale che la Nuova Brigata Pretolana
(NBP) offre ai suoi ascoltatori. Siamo
nel territorio d’Arna, uno dei sei territori dell’Ecomuseo del Tevere. Se il
territorio arnate lo possiamo considerare una delle antenne ecomuseali con i
suoi patrimoni materiali, umani e storici, la NBP è a ragione una cellula ecomuseale, espressione di un
patrimonio immateriale specifico: la storia comune cantata e raccontata, così
come a suo tempo lo fu la Brigata Pretolana. Eccovi allora una ballata scritta
pochi anni fa da Giovanni Toccaceli (in arte Roco) che in breve descrive cosa è
stato quel gruppo musicale del tutto sui generis: “La brigata pretolana”. 3 La
brigata pretolana Voce: all’alba,
di primo mattino, erano tanti i lavori che cominciavano nelle nostre campagne, nei
nostri piccoli borghi. Ascolterete così ora 2 canti legati al mondo del lavoro. Il
“Canto alla mietitora” o “Alla
Todina” è un canto antico, risalente al medioevo, del tutto tipico e
affascinante. È detto anche canto “a vatoccu” in quanto la doppia voce è come
il battere e ribattere delle nostre campane. Si cantava durante il tempo della
mietitura e della fienagione. “La massaia nell’aia” è invece una
filastrocca che racconta il ruolo della massaia attorno a casa, di primo
mattino, appena alzata. 4 Canto
alla mietitora 5 La
massaia nell’aia Voce: ora
ascolterete due canzoni legate al tema
delle emigrazioni. Le dedichiamo ai migranti di tutti i tempi e di tutti i
continenti, alla faccia dei ridicoli e pericolosi politici odierni che ci fanno
tornare indietro agli anni ’20 e ’30 del secolo passato. Dobbiamo allora
reagire ed essere uniti nel saper accogliere chi ha bisogno, come allora gli
italiani ebbero bisogno: per vivere e non soltanto per sopravvivere. “Mamma mamma mamma dammi cento lire” è
un canto che si riferisce alle emigrazioni in sud-America a fine Ottocento e
che si rifà ad una antecedente ballata amorosa (“La maledizione della madre”).
Voi ne ascolterete la versione della NBP. “Ed un giorno andando in Francia”,
anch’essa antica ballata amorosa, è legata al filone delle emigrazioni del
secolo passato, prima e appena dopo la II Guerra Mondiale. Non pochi umbri,
anche del nostro territorio, emigrarono in Europa, a volte per pochi anni, a
volte per sempre. 6 Mamma
mamma mamma dammi cento lire 7 Ed
un giorno andando in Francia Voce: ora
due canti legati uno al filone dei canti squisitamente amorosi e l’altro ai
canti legati al matrimonio. “O passator” (“Il passatore”) è un canto d’amore dell’alta Valle
del Tevere, in cui l’innamorato chiede al traghettatore (il passatore) d’essere
portato all’altra riva del fiume perché possa incontrare la sua amata che lo
attende. La versione che udirete è stata rivista dalla NBP. “Terresina” nasce in Piemonte e
stranamente venne raccolta dalla Brigata Pretolana che la adattò al proprio
repertorio e alla propria musicalità. Il testo resta comunque fedele
all’originale, che venne raccolto con il titolo di “O come son chiamata” e
successivamente come “Teresina”. 8 O
passator 9 Terresina Voce: riprendiamo
ora il tema della guerra affiancandolo a quello della resistenza e della pace.
Con tre canti. “O Dio del cielo” (“Gran Dio del cielo”)
è un canto alpino della I Guerra Mondiale. La versione della Brigata è adattata
alla II Guerra Mondiale ed è la versione socialista: antimilitarista e
pacifista. Un invito a gettare via le armi e volere la pace, nello spirito
(anche) capitiniano. Il
secondo canto è “Bella ciao”, canto
legato per eccellenza alla Resistenza, canto che non ha bisogno di presentazione. Il
terzo canto è “La canzone della marcia
della pace”. Esso fu inventato da Franco Fortini nelle parole e da Fausto
Amodei nella musica durante la I Marcia della Pace e della Fratellanza tra i
popoli nel 1963, marcia nonviolenta ideata da Aldo Capitini. La
prossima Marcia per la Pace sarà il 7 ottobre di quest’anno. Siete tutti
invitatai a partecipare. L’idea potrebbe essere quella di parteciparvi come
Territorio Arnate. 13 O Dio del cielo 14 Bella ciao 15 Canzone della marcia della pace Voce: ed
infine la festa, come la giornata odierna. La festa, tema tanto caro anche al
nostro Capitini. Noi lo omaggiamo con gli ultimi tre canti, due stornelli e una
ballata. “Colgo
la rosa” è uno stornello a dispetto (di origine toscana) riadattato dal
vecchio gruppo. “Amore eterno baciami” è invece uno
stornello a rispetto: non più ironico o satirico con l’intento di insultarsi,
ma un chiara invito all’amore, alla vita, alla pace. “Le ragazze pretolane” è, infine, una
sorta di ballata, ritenuta in parte a ragione il canto più emblematico e di
riferimento della Brigata Pretolana. Grazie a tutti. 16 Colgo la rosa 17 Amore eterno baciami 18 Le ragazze pretolane A
cura di ECOMUSEO DEL TEVERE
Daniele Crotti
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