Perupopoli
Mezza Perugia e mezza Paperopoli
Caro PROFESSORE, Il rumore molesto e incontrastato ha soppiantato il SUONO COSMICO dei PIANETI, che è stato da sempre, sin da PITAGORA e anche prima, base fondamentale dell’esistenza. Caro PROFESSORE, stiamo vivendo in un epoca in cui “l’UGGIA e il CATTIVO GUSTO” imperano e regnano sovrani. Ogni piazza è diventata un parcheggio. La programmazione dell’assetto cittadino è vista solo in funzione dell’auto privata. La recente “sparata” del claustrofobico “SBUCO” dal Bulagaio a S. Lucia, è una malsana e inaudita “PAPPAGONATA”. Domina l’urbanistica “CUM MICA SALIS”, buona solo per “IMMOBILIARIZZARE”. Caro PROFESSORE, L’Ingresso libero, indisciplinato e spudorato di auto, moto, autobus e camion, secondo alcuni sarebbe un segno di vitalità per il Centro storico. Mah…! sarà vero? (Non è che il centro storico diventerà per caso centro “STOICO”?). Caro PROFESSORE, oggi, se non inaliamo gas mefitici e letali, se non avveleniamo le acque, se non costruiamo sulle sabbie mobili, se non pratichiamo la nevrosi automobilistica, non ci sentiamo moderni. Caro PROFESSORE, le aree verdi, parchi e giardini, sono sempre più inglobate, “incappate”, asservite alla COMMERCIALIZZAZIONE PILOTATA. Il patrimonio arboreo pubblico è abbandonato a se stesso, tra incuria e inciviltà, “IDROCARBURIZZATO”. Si è accorto Caro Professore che le QUERCE, regine del territorio, soffrono di inquinamento? Come mai la nostra salute e la salute dell’ambiente non rappresentano più un valore in sé? Il DIRITTO alla SALUTE e alla vita sana non sono buoni motivi per una mobilitazione di piazza? Caro PROFESSORE, le VIE CITTADINE sono ridotte a una GRANDE TAVOLATA, che in realtà non porterà vantaggio a nessuno, anche perché tra non molto, tra PIZZE e MUTANDE, finiranno col mangiarsi a vicenda i pizzaroli e i mutandari stessi. Caro PROFESSORE, chi ci rappresenta preferisce ballare il TWIST o giocare alle “1416......belle statuine!” Sono ben lungi i tempi (secoli) in cui il governo della città puntava sul BENE COMUNE. Lo chiamavano “Comune” apposta, quando il CERVELLO era ancora un organo di pensiero e non di mero senso! Caro PROFESSORE, oggi prevale una smania distruttrice, un impulso ad eliminare la BELLEZZA, a sovvertirla per fini propagandistici, venali e demagogici. Caro PROFESSORE, Se non contaminiamo, anche a scapito della legittima originalità e autenticità, non siamo contenti. A cosa serve distruggere i legami profondi tra noi e le cose che ci circondano? Parliamoci chiaro: ciò che si sta consumando a Perugia è una sordida disintegrazione ad irreparabile danno dei luoghi cospicui (troppi EX: ex Carceri, ex Mattatoio, ex Tabacchi, ex Lilli, ex Turreno...). Se andremo avanti di questo passo, finiremo per giustificare, in nome della modernità qualsiasi scarabocchio sopra un opera del Pinturicchio? Caro PROFESSORE, sta a Lei spiegare come un corretto USO MUSEOGRAFICO della Città ci permetta di QUALIFICARLA per il PRESENTE e PREDISPORLA per il FUTURO. Sta a Lei confutare certe opinabili opinioni secondo cui una CITTA’-MUSEO è vista al pari della cantina, il ripostiglio di casa, al pari della “gattabuia” e non piuttosto una OPERA D’ARTE VIVENTE e VIVIBILE, un gioiello da esibire e proteggere. Caro PROFESSORE, Stiamo forse ponendo le basi per un futuro GEMELLAGGIO tra PERUGIA e DISNEYLAND? Può tornare utile? Sì, se vogliamo che Perugia diventi un “Baraccone”, così almeno: “gimo a magna’ ‘na pizza al centro e arportamo ‘n par de brache nove”! Caro PROFESSORE, se andremo avanti di questo passo, non è lontana la trasformazione di PERUGIA in una rutilante “P E R U P O P O L I”, mezza Perugia e mezza Paperopoli.
Mauro Monella
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