Di Maio sospenda la firma del Trattato tra Unione Europea e Giappone
Deputati e senatori di tutti gli schieramenti chiedono a Di Maio di fermare il Jefta e riferire in Parlamento
ROMA, 11 luglio 2018 - L’Intergruppo Parlamentare No Ceta, costituitosi la scorsa legislatura e composto da deputati e senatori di tutti gli schieramenti, ha chiesto pubblicamente al Vice presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, di far sospendere la firma del Trattato Ue-Giappone (Jefta, Japan Europe Free Trade Agreement)) e di riferire in Parlamento su un via libera rilasciato senza adeguata consultazione del Parlamento. La Campagna Stop TTIP/Stop Ceta si associa alla richiesta e rilancia la proposta di un incontro con il Ministro per ribadire le proprie preoccupazioni sugli effetti a catena di una eventuale approvazione del Jefta. Di seguito, il comunicato dell’Intergruppo.
*** “Abbiamo appreso da un’intervista del Vice Premier di Maio, che il Governo Italiano abbia dato il via libera alla ratifica del trattato di liberalizzazione commerciale tra Unione Europea e Giappone. È un atto che ci sembra contraddittorio con gli impegni presi in campagna elettorale da ciascuno di noi e dall’on Luigi Di Maio. Il trattato è stato negoziato, come al solito, nella più completa opacità e senza alcun coinvolgimento del Parlamenti nazionali. Dall’intervista citata, apprendiamo che il Governo Italiano, insieme alla ratifica, intende fare ‘osservazioni con condizioni precise che riguardano agricoltura, piccole imprese e una serie di interventi necessari’. Le eventuali osservazioni sarebbero tuttavia completamente irrilevanti: il trattato, una volta sottoscritto, si applica nella versione negoziata e condivisa. Chiediamo al Vice Presidente Di Maio di impegnare il Governo Italiano a intervenire per far sospendere la firma tra Commissione Europea e Governo giapponese, prevista per il 17 luglio, e a riferire al più presto in Parlamento al fine di consentire, nella trasparenza di una discussione pubblica, la definizione di un mandato chiaro al governo”.
Stop Ttip Italia
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