17/09/2024
direttore Renzo Zuccherini

Home >> Io sto con Fabiola

Io sto con Fabiola
Un Paese confuso egoista ed egocentrico che ha perso la sua memoria storica. L’appello in favore della bibliotecaria rimossa dal suo incarico ha superato il traguardo virtuale delle mille firme: ora puntiamo ad altre mille

(dalla pagina fb iostoconfabiola)

L’appello in favore di Fabiola Bernardini, la bibliotecaria rimossa dal suo incarico dal sindaco di Todi Ruggiano nonostante i riconosciuti meriti professionali, ha superato il traguardo virtuale delle mille firme. Complimenti e ringraziamenti a tutti noi che abbiamo firmato e ci siamo adoprati per far riflettere sulla gravità di questa decisione.

Hanno sottoscritto l’appello personalità della cultura e della politica, del mondo del lavoro, dello spettacolo, pensionati, mamme, studenti e semplici cittadini. Impossibile citarli uno ad uno ma non pensavamo ad una risposta così importante in piena estate. Un ringraziamento particolare all’Aib, l’Associazione Italiana Biblioteche, che ha partecipato in massa alla raccolta delle firme coinvolgendo tutta la catena che frequenta le biblioteche: dagli autori agli addetti ai lavori fino agli utenti.

Il candidato premio Nobel per la pace, il filosofo giapponese Daisaku Ikeda scrive nella sua proposta di pace: ”l’onore appartiene a coloro che continuano a provare, che non si fanno mai scoraggiare dagli insulti, dalle umiliazioni e dalla sconfitta. Perché i primi che truffiamo quando smettiamo di essere umani siamo soltanto noi stessi”. Tutti noi che teniamo in piedi questa pagina o come lettori o come raccoglitori di notizie e adesioni abbiamo continuato a resistere, a dire no alle prevaricazioni e alle intimidazioni e non ci siamo mai fatti scoraggiare dagli insulti e dalle falsità. Anzi. Solo per dovere di cronaca informiamo che questa pagina viene attaccata quotidianamente da circa 40 giorni da signori anonimi con profili inventati senza foto e senza amici che sentono il bisogno di vomitare insulti e sbraitare scomuniche e minacce. Poi dopo qualche ora spariscono e lasciano il posto ad altri. Dall’italiano usato si capisce al volo che non sono frequentatori di biblioteche e che hanno qualche problema di equilibrio mentale e identità sessuale oltre che di rapporti di convivenza civile. Ringraziamo anche loro. Con i loro biglietti da visita ci hanno dimostrato come sono e come mai nessuno di noi vorrebbe diventare, hanno moltiplicato il nostro impegno e di conseguenza le firme al nostro appello. Insomma hanno avuto l’effetto contrario da quello da loro sperato.. Non saranno certo le volgarità, gli anatemi di qualche cristiano agitato, o le scomuniche di qualche taliban annoiato e anonimo a metterci paura.

Paura e preoccupazione ci arrivano invece dagli indifferenti, da coloro che non si schierano e non si pronunciano mai. Da chi sta alla finestra a guardare se vincerà il gladiatore o la bestia feroce. Sono diversi i capi di accusa che la santa inquisizione tuderte ha imputato alla nostra bibliotecaria. Per l’assessore alla cultura Claudio Ranchicchio di Fratelli d’Italia e l’assessore alla famiglia Alessia Marta seguace di Adinolfi a novembre 2017 la bibliotecaria non ha dato seguito ad una direttiva da loro redatta che prevedeva l’eliminazione o tutt’al più spostamento di libri per ragazzi acquistati anche con fondi della Regione Umbria nell’ambito del progetto “Nati per leggere” e distribuiti in tutte le biblioteche umbre, nelle scuole per l’infanzia e in parte del kit che i pediatri donano alle famiglie dei piccoli assistiti quando compiono un anno. Per il sindaco Antonino Ruggiano, quello che è onorato di essere chiamato fascista come ha dichiarato alla festa di Casa Pound, “questa donna ha creato problemi”.

Intanto, sindaco, “questa donna” è una espressione machista che la qualifica; “questa donna” è una bibliotecaria con ottime referenze che lei vuol spostare all’urbanistica senza avere a disposizione altri addetti che la possano sostituire adeguatamente. Poi i problemi che lamenta sono la partecipazione alla Festa della Liberazione del 25 Aprile scorso dove la Bernardini ha raccolto firme per un manifesto contro il fascismo. E’ vero che viviamo in un Paese confuso che sta perdendo la sua memoria storica ma non conosciamo leggi o divieti che proibiscano la partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Emani, signor sindaco, degli ordini di servizio specifici per dipendenti e cittadini, poi ne riparliamo. Infine viene invocata la rotazione degli incarichi in base alla legge sull’anticorruzione. E’ noto che nelle biblioteche si maneggiano soldi e si firmano appalti. Insomma sembra dire la giunta, proviamoci in tutti i modi, una accusa l’affonderà la disubbidiente che ha osato andare controvento, l’importante è raggiungere lo scopo.

Ha scritto un bell’articolo “Adesso è già troppo tardi” Piergiorgio Paterlini. Parla della distrazione di massa che ci impedisce di cogliere i segnali evidenti della deriva culturale e sociale in atto nel Paese. Lo abbiamo pubblicato su questa bacheca e lo ripubblicheremo presto. Ma prima di lui, circa un secolo fa, nel 1921, Antonio Gramsci scrisse parole profetiche e purtroppo ancora attuali. “ Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo ad una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con una psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano”. Insomma, a buon intenditor poche parole. E buoni intenditori dovrebbero essere le tante associazioni, partiti e reti che nel marzo scorso avevano firmato il manifesto “contro il fascismo”. A loro solo una domanda. La nostra bibliotecaria è accusata di attività contro il comune per aver raccolto firme per il “manifesto” da voi lanciato e sottoscritto: non pensate che sarebbe stato il caso di spendere due parole in sua difesa? Di rivendicare la sua libertà di pensiero e azione? Un comunicato di solidarietà non si nega a nessuno. O no? Invece a parte la mobilitazione significativa qualitativamente e quantitativamente del mondo della cultura e dell’Aib che abbiamo quotidianamente documentato, l’impegno e la difesa del presidente dell’associazione gay Omphalos che ha dedicato Bernardini e al piccolo Joan il Gay Pride di Perugia, sono pochi i segnali positivi contro l’oscurantismo tuderte dal mondo della politica. Un’interpellanza, ben istruita, della capogruppo al Senato di Liberi e Uguali, Loredana De Petris, seguita da una interpellanza alla Camera del Segretario Nazionale dei Radicali Riccardo Magi e una della ex presidente Laura Boldrini. Poi una presa di posizione pubblica in favore della bibliotecaria dell’assessore alla cultura, ai giovani e alla legalità dell’Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti e una del cattolico umbro già parlamentare, Maurizio Ronconi del Movimento per l’Umbria.

E ci piace citare tra i sostenitori di Fabiola un sacerdote cattolico di Todi, Giuliano Pagliaricci, che vuol combattere insieme a chi difende la libertà di pensiero e i valori cristiani messi in discussione da tanti aspiranti inquisitori radunatisi a Todi. Questa pagina ha dimostrato che Fabiola Bernardini non è sola ma insieme a lei ci sono tanti cittadini che si oppongono alla arroganza e alle strumentalizzazioni dell’oscurantismo sanfedista tuderte. Noi continueremo a documentare la vicenda e a registrare le firme di adesione.

Il periodo estivo non è tra i migliori per lanciare appelli e iniziative simili ma il pericolo maggiore è l’oblio, dimenticare piccole e grandi prepotenze. Cercheremo di evitarlo. Se ognuno di noi perderà qualche minuto per riflettere sul caso, per far riflettere i propri contatti e invitarli a coinvolgere amici e conoscenti nella raccolta di firme significherà che nella nostra società ancora esiste una memoria storica e gli anticorpi necessari a resistere all’oscurantismo. E questo è quello che ci sta più a cuore.

Seguite la vicenda su facebook iostoconfabiola

Per chi vuol firmare o mandare un messaggio iostoconfabiola@gmail.com






Inserito giovedì 12 luglio 2018


Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
Sei la visitatrice / il visitatore n: 7215059