Maggiobello perugino in piazza
In piazza Matteotti, sabato 19 maggio alle ore 18, i gruppi del Cantamaggio tradizionale perugino rinnoveranno l’antico annuncio del maggio cantando l’eterno ritorno della primavera, dei fiori e dell’amore
Si terrà sabato 19 maggio, alle ore 18 in piazza Matteotti a Perugia, una singolare Rassegna del maggio bello perugino, una manifestazione in cui si esibiranno alcuni gruppi spontanei del territorio perugino che mantengono viva la tradizione del Cantamaggio. Nelle nostre campagne, infatti, finché vi è stata la mezzadria e i coloni abitavano in case sparse sui poderi, alla fine di aprile di ogni anno si rinnovava il rito del Cantamaggio, cioè di piccole squadre di canterini accompagnati da un organetto o una fisarmonica che, passando per sentieri e strade campestri, andavano sotto le varie case coloniche e con il canto del maggio bello svegliavano la famiglia, le facevano omaggio, e in cambio, dopo un buon bicchiere di vino, ricevevano qualche piccolo dono che infilavano nel canestrino: un salame, qualche salsiccia, delle uova… Si tratta del canto di questua più antico che conosciamo, e che a Perugia è testimoniato anche dal manoscritto seicentesco di Francesco Stangolini: Il maggio di contadini. Ma con la fine della mezzadria, questo rito sembrava perduto: e invece vediamo che ancora in qualche parte del nostro territorio le sere di maggio sono allietate dal canto del maggio bello, dal giro di squadre di maggiaioli che tramandano l’annuncio del maggio, del rifiorire della natura, dell’amore e della gioventù. Per ridare slancio e visibilità a questa antichissima tradizione, la Società del Bartoccio ha pensato di portare il cantamaggio in città, in piazza, e abbiamo scelto proprio piazza Matteotti, la piazza dove si svolgeva tradizionalmente il mercato dei contadini e degli ortolani perugini: un vero mercato a chilometri zero; e di fronte a via Mazzini, dove fino a pochi decenni fa si teneva la borsa agricola, cioè tutte le trattative sulla compravendita dei prodotti agricoli e del bestiame. Una tradizione antica in una città moderna: un annuncio del maggio che vuol cantare l’eterno ritorno della primavera, dei fiori, della bella stagione, dell’amore e della fertilità. Un passato che da sempre guarda al futuro.
La Sociertà del Bartoccio
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