Dopo l'assemblea dei commercianti
Proposte e suggerimenti per il centro storico, nel mentre la città cambia in modo radicale
Oggi (14 maggio) ho partecipato alla assemblea dei commercianti del centro storico alla Sala della Vaccara. Una presenza folta e preoccupata, la crisi è forte e si sente, soprattutto in centro storico. Da quello che si è capito, si sta cercando di unire le forze, attorno ad alcuni obbiettivi da realizzare: mi pare cosa buona, forse come dice il vecchio adagio stiamo chiudendo le porte, ma i buoi sono già scappati, però non disperiamo. Giuseppe Capaccioni, leader della consulta, ha spiegato le cose fatte ed i progetti per il futuro. Con Giuseppe in tutti questi anni ci siamo scontrati spesso per una visione diversa dei problemi, ma gli va riconosciuto un impegno che viene da lontano, lui e pochi altri, compreso il sottoscritto, non hanno fatto mai mancare proposte e suggerimenti, nel mentre la città cambiava in modo radicale. Cosa è andato bene e cosa no? Intanto tutto il dibattito sulla chiusura della Ztl, anche oggi tirato fuori. Una scelta secondo me suicida e una perdita di tempo, perché tutta questa energia si poteva usare per altre cose. 1) Molti commercianti faticano a capire che il loro primo cliente è il residente, è con loro che si devono confrontare e aprire un tavolo di dialogo, invece di fargli la guerra. 2) È stata una scelta sbagliata quella del sindaco di chiudere la struttura comunale che si occupava del centro storico, è venuto a mancare un punto di riferimento importante. 3) A mio parere è stato un errore la liberalizzazione delle licenze, si può aprire qualsiasi cosa e vendere di tutto, non va bene! 4) Gli affitti dei negozi sono troppo cari, a volte in modo vergognoso. Si può mettere in essere una politica fiscale che premi chi affitta a canone concordato e penalizzi chi chiede tanto e tiene chiuse centinaia di botteghe dal centro ai rioni. 5) eviterei piste di ghiaccio e giostrine, è roba che fa a cazzotti con i nostri monumenti, fa fatta un opera di riqualificazione a partire dalla segnaletica, turistica e non, tavoli all'aperto, testacce e bacheche per ogni gusto, un degrado totale. 6) È stata una buona idea quella di Perugia is open (io l'avevo chiamata Perugia città aperta, ma voi mette co l'inglese?). Ma va migliorata, o si anticipano gli orari, o si tengono aperti i negozi dopo cena, ma con i negozi vanno aperte: chiese, musei, monumenti sempre chiusi e la galleria dell'Umbria, in modo che si dia un motivo alle famiglie per salire in centro. 7) Va messa in piedi una grande scuola di artigianato e di restauro, usando come insegnanti i vecchi maestri di bottega e restauratori esperti nelle varie arti. Si potrebbe creare lavoro per tanti giovani e riaprire un po' di botteghe. Va fatta in centro storico, non ci mancano certo gli spazi. 8) Smetterla di continuare a costruire iper mercati a ridosso del centro storico, una politica scellerata, la stessa venuta di Ikea se non si cambia idea sarà la pietra tombale del centro per quanto riguarda il commercio. 45 mila metri quadri di superfici commerciali, 5500 posti auto gratuiti, così tanto per capire di cosa si tratta. Se poi qualche commerciante di rara intelligenza pensa che la soluzione dei problemi sia spostare il varco Ztl a piazza Italia, allora stiamo freschi! Potrei continuare ma per ora mi fermo qui! Faccio l'orafo da 52 anni, vivo in centro e qui è la mia bottega. Spesso chi mi incontra mi dice: io pensavo che lei fosse un politico, io rispondo che un po' politici lo dovremmo essere tutti e interessarsi di più ai problemi della nostra amata città.
Primo Tenca
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