A Firenze: scende in strada e spara a un immigrato
La violenza si sprigiona a causa di un clima di disprezzo
Ai poliziotti che lo hanno portato in questura ha raccontato che avrebbe voluto uccidersi. Ma poi, non trovando il coraggio, avrebbe deciso di sparare ad un africano, un nero... Uccidendo l’inerme Idy Diene.
Nel 2011, sempre a Firenze, quando Gianluca Casseri, simpatizzante di Casa Pound, sparò fra le bancarelle di due mercati affollati facendo tiro a segno all’africano, una cosa mai vista. In quel caso ricordiamo la condanna unanime di tutta la politica. Oggi molti sono distratti. I media ne parlano a stento. Dopo gli spari di Traini a Macerata, qualcuno decise di capitalizzare la folle sparatoria dichiarando come “chiaro ed evidente che l’immigrazione fuori controllo, voluta e finanziata in questi anni, porti allo scontro sociale e a delle reazioni simili". Qualcosa si è rotto nel nostro Paese. Ormai sparare agli africani è divenuto quasi banale. Mentre piangiamo la morte di un uomo innocente, credo sia doveroso ribadire che un uomo che spara ad un altro uomo, con la scusa di sfuggire alla sua di disperazione, è sinonimo solo dell’abisso in cui stiamo cadendo. Purtroppo è chiaro ed evidente, come già a Macerata, che la violenza si sprigiona a causa di un clima di disprezzo. Fare del disprezzo, un vero e proprio vantaggioso affare politico a cosa sta portando? In Italia si sgretola l'umanesimo storico, e questo deve mettere tutti in allarme.
Mario Giro
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