Il presidio in Piazza: Perugia è antifascista!
Ora l'importante è non cadere nella trappola della risposta violenta: è quello che vogliono i fascisti
(foto di Marco Giugliarelli) Forte, ampia, emozionata e compatta è stata la risposta degli antifascisti perugini alla brutale e infame aggressione subita da due militanti di Potere al Popolo, uno dei quali è stato accoltellato e l'altro ha subìto un trauma cranico. Di colpo ci siamo sentiti risucchiati nel clima torbido delle provocazioni degli anni Settanta, che ha avvelenato anche le strade di Perugia con agguati e aggressioni fasciste. Ora l'importante è non cadere nella trappola della risposta violenta: è quello che vogliono i fascisti, per presentarsi come vittime e far parlare i media di "scontri fra opposti estremismi". La risposta è nella vigilanza, nella denuncia, nella partecipazione popolare alle iniziative antifasciste. Bisogna isolare i fascisti, non riconoscere loro alcuna concessione politica, negare gli spazi pubblici, richiamandosi alla Costituzione e alla storia della nostra città e del Paese. E smetterla di dire che il fascismo appartiene al passato senza accorgersi che sta tentando di rialzare la testa. Come per la mafia, chi nega il problema del nuovo fascismo è già colluso con esso.
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