Il malessere del centro non si cura con l'ascia di guerra
Chi strilla soluzioni facili è parte del problema, perché non ci sono! Togliere la Ztl è come dare un'aspirina a un malato di cancro. Un consiglio ad artigiani e commercianti: cercate di costruire un'alleanza con i residenti
I commercianti del centro storico hanno dissotterrato l'ascia di guerra. Non basta più la consulta di Capaccioni, giudicata troppo morbida nei confronti di sindaco e assessori. Ora di fronte a questa protesta la cosa che non si può fare è girarsi dall'altra parte, perché quello vissuto è un malessere reale, che ha radici antiche, ma in questi quattro anni è peggiorato, le politiche commerciali suicide, ossia ipermercati a tutto spiano, sono continuate, anzi hanno subito un accelerazione, a volte demenziale,( nuovo iper mercato in via settevalli, a S.Faustino). La stessa venuta di Ikea a Collestrada, sarà l'ultima mazzata a un centro moribondo: 45mila mq di superfici commerciali, 5500 nuovi posti auto, tanto per capire di cosa si parla. La crisi non riguarda solo il commercio ma tutta la vita cittadina in tutti i suoi aspetti. Io sono artigiano, vivo e lavoro in centro da 50 anni, una depressione così non si era mai vista, purtroppo penso che ormai sia troppo tardi per invertire la tendenza e comunque sarà un processo lungo e doloroso, ammesso vi sia qualcuno con la voglia di cambiare radicalmente le politiche attuali. Chi strilla soluzioni facili è parte del problema, perché non ci sono! Togliere la Ztl è come dare un'aspirina a un malato di cancro. Che fare? Intanto smetterla di litigare come cani intorno all'osso, poi elaborare un progetto strategico che metta insieme commercianti, residenti, le varie istituzioni cittadine a partire dal comune, Regione Umbria, le due università, accademia, conservatorio, menti brillanti e propositive che pur abbiamo in città. Primo obiettivo: riportare famiglie a vivere in centro, di conseguenza basta costruire nelle periferie. Ingaggiare un braccio di ferro con lo stato, perché caserme ormai vuote e altri contenitori di pregio vengano messi a disposizione per questo scopo. Basta con le politiche degli eventi fine a se stessi. Faccio solo un esempio: abbiamo buttato dalla finestra tre/quattro centomila euro per una bucciottata in costume che non ha portato niente alla città, se non la vanità del costumino. Poi non ci sono soldi per strutture stabili che porterebbero gente tutto l'anno, come ad esempio il museo degli strumenti musicali antichi in p.S.Angelo ormai dato per perso, nonostante due delibere di questa amministrazione ne decretavano la nascita! Oppure per quella bella esperienza del portierato di quartiere che poteva anche servire a tenere aperti monumenti quasi sempre chiusi ed alimentare un turismo virtuoso e qualificato per tutto l'anno. Poi esiste un problema di decoro cittadino che è una vergogna, non esiste una segnaletica turistica degna di questo nome, così si da spazio alla creatività di bar e ristoranti, che tra lavagne, treppiedi con menù vari, manifesti di porchetta, testacce di ogni tipo, sembra la brutta copia di un bazar. A questo si aggiunge una politica di mercatini, non sempre adeguati né per decoro né per le merci. Poi questuanti travestiti da carnevale anche a ferragosto, poi le firme contro la droga, poi i furgoni in uscita da corso Vannucci che fino alla dieci sembra un autostrada, poi macchine parcheggiate in ogni spazio libero, altro che centro chiuso, mi viene da ridere. Tutto questo mentre arrivano i pochi gruppi di turisti, che certo non trovano un bello spettacolo. Qui ci sono dei responsabili precisi: si chiamano: Romizi, Barelli e corpo dei Vigili Urbani, che tutto fanno meno che far rispettare il regolamento. Poi esiste un problema di trasporti e di parcheggi ma qui faccio notte, ne parliamo un altra volta. Da ultimo un consiglio ai miei colleghi artigiani e commercianti: cercate di costruire un'alleanza con i residenti, ricordatevi che sono i vostri primi clienti e che senza di loro la città è morta. Grazie.
Primo Tenca
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