I commercianti e la Ztl che già non c'è più
I commercianti del Centro storico di Perugia hanno rivendicato l'abolizione totale del Ztl. Praticamente chiedono una cosa che già esiste. Ma vale sempre l'idea che non ha senso portare la periferia (intesa come centro commerciale) al centro, ma che va fatto esattamente il contrario?
Riuniti in assemblea i commercianti del Centro storico di Perugia hanno rivendicato l'abolizione totale del Ztl chiedendo un centro "raggiungibile come un qualsiasi altro centro commerciale con qualche vantaggio in più: bellezza ed esclusività dell'offerta". Praticamente chiedono una cosa che già esiste. Chiunque a Perugia pratichi il centro della città sa che è da tempo raggiungibile come un qualsiasi centro commerciale e che le blandissime limitazioni rimaste sono tali solo sulla carta. Dimostrando, inoltre, di vedere le bellezze storico culturali della nostra città come un fondale scenografico da sfruttare, non come elemento facente parte di un intimo rapporto tra cittadino e opera d'arte che favorisce la crescita culturale e affettiva di tutti, da conservare per le future generazioni. Perseverando in un modo di pensare e vedere la propria città che non è solo privo di cultura, ma dannoso per i loro affari come i fatti dimostrano da lungo tempo. Mentre le nostre piazze e i nostri monumenti dovrebbero diventare il cuore pulsante di un turismo culturale centrato su un turismo non mordi e fuggi, sui suoi monumenti simbolo indignandosi quando li si vede degradare come sta succedendo con la cementificazione degli Arconi medievali e con le portatrici d'acqua della Fontana Maggiore, sulle istituzioni culturali e le manifestazioni di alto livello che abbiamo e che andrebbero rese di qualità ancora superiore: Università degli studi, Università per Stranieri, Conservatorio musicale, Accademia belle Arti, Galleria nazionale dell'Umbria, Museo Archeologico nazionale, Scuola di lingue dell'esercito, Scuola di giornalismo, Umbria Jazz, Festival giornalismo, Sagra musicale. A tale proposito ricordiamo benissimo che in un incontro sul Mercato coperto organizzato da Italia Nostra al Pavone di aver sentito l'attuale vicesindaco criticare con fermezza il sindaco di allora, dicendo che non aveva senso portare la periferia (intesa come centro commerciale) al centro, ma che andava fatto esattamente il contrario. Dirà la stessa cosa, con la stessa fermezza, ai commercianti che vogliono il centro di Perugia “come un qualsiasi altro centro commerciale”?
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