Fontana Maggiore, se è oro è oro di Bologna
E' uno dei pochi monumenti se non l'unico a non essere stato sostituito da una copia, grazie all'attaccamento che i perugini nutrono nei confronti della loro Fontana. Per poter continuare su questa strada, però, la Fontana necessita di attenzione giornaliera e di periodica cura
La scritta sui marmi della Fontana Maggiore invita chi passa a guardare le meraviglie che mostra e racconta. A quelle meraviglie va aggiunto il fatto che dal 1278 le racconta dal luogo per il quale è stata pensata. Perché è uno dei pochi monumenti se non l'unico, tra quelli che possono avvicinarsi al suo altissimo livello storico artistico, a non essere stato sostituito da una copia. Di questo a Perugia dobbiamo essere orgogliosi, perché se ciò accade è grazie all'attaccamento che i perugini nutrono nei confronti della loro Fontana. Un monumento totem, figlio del Popolo di Perugia e dai perugini custodito con affetto. Un esempio di questa dedizione lo potemmo constatare nell'ultimo restauro quando, giorno per giorno, verificammo il procedere dei lavori dando un contributo con il “Portiamo acqua alla Fontana”. Per poter continuare su questa strada, però, la Fontana necessita di attenzione giornaliera e di periodica cura. Manutenzione fatta non poco tempo fa e che, purtroppo, sta mostrando delle pecche, al punto che la copia in bronzo delle tre portatrici d'acqua è diventata di un color itterizia, tinteggiando di quel colore persino l'interno della seconda vasca e forse quello della prima. Ora per rimediare all'inconveniente bisognerà rimettere le mani alla Fontana e, di conseguenza, metterle al portafoglio. Ci pare dunque fuori luogo che un componente della giunta comunale inviti i turisti a venire a vedere il bronzo diventato giallastro. Perché, a meno che non abbia inventato la pietra filosofale che trasforma i metalli in oro, quel bronzo diventato giallo è “oro di Bologna che muore dalla vergogna” come diciamo a Perugia. Quindi, sarebbe il caso di non menar vanto per un infortunio e di risolverlo rapidamente. Solo dopo, magari, invitare perugini e turisti a venire a constatare di persona che tutto è stato risolto e la Fontana ha ripreso, come fa da secoli, a mostrare a chi passa cose mirabili.
Cesare Barbanera e Vanni Capoccia
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