Il testamento biologico
Che fine ha fatto la proposta di istituire in ogni Usl un registro delle ultime volontà? A quando la riattivazione del forno crematorio?
La nuova legge sul testamento biologico, appena approvata dal Parlamento, è sicuramente una scelta di civiltà. Ma in Umbria e a Perugia al cittadino semplice e perennemente escluso dalle decisioni riapre almeno due questioni. Una è la domanda su che fine abbia fatto la proposta di istituire un registro delle ultime volontà che raccolga le scelte delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) presso ciascuna Unità Sanitaria Locale. Atto presentato nel mese di marzo da due consiglieri regionali. L’altra, sempre collegata con il fine vita, che riguarda la riattivazione del forno crematorio unico in Umbria presso il cimitero monumentale di Perugia di cui non si hanno più notizie malgrado le ripetute scadenze mai rispettate. Ritardi che negano un diritto ormai riconosciuto e a tutt’oggi in Umbria non garantito tanto da costringere i familiari dei defunti agli spostamenti in altre sedi fuori regione o a sopportare depositi improvvisati.
Lauro Ciurnelli
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