Villa Pitignano: questo territorio non può sopportare altre violazioni!
Chiediamo ai membri della Conferenza di Servizi di voltare pagina e smettere di considerare l’ ecosistema come un qualcosa da depredare, da distruggere, da annientare
La tecnologia oggi ci viene in aiuto e basta andare su Google Maps e digitare le parole: “via della Fornace – Villa Pitignano” e appare immediatamente l’ansa del Fiume Tevere. Così chiunque può vedere come è stata ridotta nel corso degli ultimi decenni: una enorme macchia nera e un insieme di rifiuti che formano vere e proprie colline a pochi metri dallo scorrere del fiume. Dobbiamo ancora spiegare per l’ennesima volta il motivo per cui quell’area sia stata definita di pregio agricolo. E’ parte di una zona di rispetto in quanto area golenale e di espansione, in caso di alluvione, che il fiume nel corso dei secoli si è costruito. Il laghetto che vediamo, non è naturale, ma il lascito di una attività di escavazione selvaggia di fine anni ’70. Questo laghetto ha fatto affiorare tutta acqua di falda (preziosissima) generando un impoverimento della stessa, e soprattutto mettendone a rischio la qualità biologica. Oggi quel laghetto da azzurro è diventato nero, ma qualcuno può spiegare perché? La verità è che questa zona avrebbe avuto, e non da oggi!, la necessità e l’urgenza di interventi di bonifica seri, proprio per salvare la qualità delle falde acquifere più profonde. Perché tutelare la qualità della falda è di fondamentale importanza, visto che stiamo andando verso una costante riduzione della quantità e qualità di acqua dolce ad uso potabile. Ed anche il fiume Tevere nel suo scorrere contribuisce ad alimentare questa “rete” di falde profonde che si trovano nella valle; per cui se inquiniamo il Tevere, inquiniamo anche le falde. Inoltre dobbiamo considerare anche il fatto che in questi anni sono cresciute in modo significativo realtà aziendali che fanno dell’ambiente e dell’integrità paesaggistica la loro prima fonte di sostentamento, basti pensare ai numerosi Agriturismi, B&B, Case Vacanze e piccoli Ristoranti che danno un contributo significativo all’economia locale del commercio, delle cantine, degli oleifici e di altre attività legate all’artigianato. Ma se poi da parte delle Autorità vengono prese decisioni che intaccano in modo irreversibile la qualità del paesaggio, tutte quelle aziende cosa faranno? In quanto Ecomuseo del Fiume Tevere che ha come sua missione proprio l’impegno a tutelare nei modi più coerenti l’ambiente e la popolazione residente, chiediamo ai membri della Conferenza di Servizi che si riunirà il 5 dicembre di voltare pagina e smettere di considerare l’ ecosistema come un qualcosa da depredare, da distruggere, da annientare. Vi chiediamo soltanto che venga rispettata la legislazione vigente in materia ambientale, solo questo!
Ecomuseo del Fiume Tevere
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