La scelta di esserci
Il panorama è desolante: ma la città è migliore del suo quadro politico. L’importanza di avere una presenza ambientalista, critica e partecipativa alle elezioni amministrative - LEGGI I COMMENTI
Il panorama delle prossime elezioni amministrative si va ormai delineando con maggiore chiarezza: avremo la ricompattazione dei due schieramenti attorno ai due principali candidati sindaco, Wladimiro Boccali per il centro-sinistra e Giuseppe Sbrenna per la destra; sono ormai rientrate le varie iniziative di liste civiche, compresa quella di destra della Carla Spagnoli, destinata tutt’al più a fungere da riserva per il secondo turno. Si legge ancora di qualche tentativo tra il folcloristico e il velleitario, ma la destra punta visibilmente al ballottaggio come risultato storico. Rimangono fuori dalle coalizioni le liste di bandiera dei radicali e degli amici di Grillo, di cui è difficile valutare la consistenza: entrambe avevano partecipato al tentativo di dar vita ad una lista civica espressione dei movimenti e delle associazioni, senza crederci, tanto che nel frattempo avevano lanciato la propria corsa. In questo panorama, piuttosto grigio e ripetitivo, spicca la ricostituzione delle liste di appartenenza da parte dei partiti, sia pur variamente disaggregati e riaggregati; ma insomma alla fine le forze politiche si presentano come tali, anzi vedono rafforzata la componente tradizionale con la calata di tanti ex onorevoli della sinistra, oggi disoccupati, che tentano di riaprirsi degli spazi andando ad occupare un seggio in consiglio comunale (come dire: se non c’è di meglio...). In questi partiti, il rinnovamento è rinviato a tempi migliori. A incupire il panorama contribuisce anche la determinazione con cui vendoliani e sinistre , che pure in passato avevano mostrato qualche segno di capacità di autonomia, hanno scelto (ad eccezione dei Verdi) di mettersi in lista con i socialisti perugini, che di capacità hanno invece quella di accaparrare posti e garantire i poteri forti. Una lista come questa vedrà le sinistre ex comuniste subordinate ai socialisti, e non so come i militanti di sinistra potranno acconciarsi a fare la campagna elettorale ai nostri socialisti. Un panorama desolante: ma la città è migliore del suo quadro politico. Esiste un’area critica, ambientalista, attenta ai temi della partecipazione e della trasparenza: lo si è visto e dimostrato in tante occasioni, e soprattutto nelle mobilitazioni civiche in difesa di elementi simbolici del paesaggio urbano, come il Mercato coperto, lo stadio di S. Giuliana, la Piazza, il Tevere, il Monte Tezio, e così via. E’ un’area molto vasta, che si esprime in comitati, associazioni, gruppi; che ha sedi di discussione come riviste, incontri, conferenze... Anche il gruppo della “Tramontana” è emerso da tale area, e, per quel che ha potuto, ha cercato di darle espressione. Ci sono poi tanti cittadini e cittadine che osservano quanto accade e si accorano, perché non approvano la deriva cementizia e speculativa cui la città è stata portata ma non trovano un punto di riferimento cui rivolgersi per incanalare il proprio dissenso. Io penso che questi cittadini non sono pochi. Talvolta, queste forme di sconcerto e dissenso, proprio perché non trovano spazi di espressione, sono strumentalizzate dalla destra, che cavalca argomenti demagogici e indirizza verso proposte semplificate e rozze: si pensi alla questione della sicurezza, che la peggiore destra identifica con la presenza degli stranieri, dimenticando (volutamente) il ruolo pesante ed aggressivo della malavita organizzata italiana nella gestione del mercato della droga a Perugia e nel riciclo dei denari sporchi nell’edilizia e in altri affari locali. Il malcontento però parte da situazioni reali, da una gestione pubblica ridotta a servizio per i poteri forti: e le soluzioni valide sotto il profilo ambientale e democratico sono alla nostra portata. Ecco perché un gruppo di cittadini, in gran parte non iscritti a partiti, ha discusso in questo periodo su come non disperdere, ma anzi come rendere fertile il patrimonio di idee e proposte che in questi anni è fermentato in città; ed oggi, visto il desolante panorama su descritto, viste chiuse altre possibilità, ha pensato di dar vita ad una aggregazione civica e ambientalista capace di partecipare alle prossime elezioni amministrative nell’ambito della coalizione di centro-sinistra. Una lista civica, insomma, non un ennesimo partito, che possa far emergere nella campagna elettorale i temi civici e ambientalisti portandoli all’interno stesso della coalizione. Una scommessa difficile e rischiosa, di cui siamo ben consapevoli, ma giocata nella convinzione che oggi l’obiettivo non può essere che quello di gettare le basi di un luogo aperto di discussione sulla città, di elaborazione di idee, di confronto e risposta rispetto alla società civile (comitati, associazioni, gruppi, cittadini); un luogo che non si limiti a dire dei no, rispetto a progetti devastanti per il territorio e la sua cultura, ma sappia anche elaborare i si, cioè le proposte concrete di crescita democratica, civile, economica e culturale che servono alla città. Un luogo politico (cioè civico), che possa offrire alla società civile un’interfaccia anche all’interno dell’istituzione. Per questo abbiamo scelto di esserci, di rischiare, di sporcarci le mani, di non restare a guardare, perché di una presenza ambientalista, critica e partecipativa ha bisogno prima di tutto la città, e poi anche la stessa coalizione di centro-sinistra e il suo candidato sindaco, se davvero vorrà segnare degli elementi di svolta rispetto al recente passato di cui pure è espressione diretta. (una sintesi di questo articolo nel blog: http://umbria.parolachiave.net )
Renzo Zuccherini
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