Tullio Seppilli, grande maestro
Fondò l'Istitito di Antropologia culturale a Perugia, scoprì e valorizzò il Segalavecchia
Si è spento ieri all'età di 89 anni Tullio Seppilli, grande antropologo, fondatore della scuola antropologica perugina. Fu lui infatti ad inaugurare la cattedra di Etnologia all'Università di Perugia, che poi fece crescere fino a diventare Istituto di Etnologia ed Antropologia culturale, uno dei centri più importanti della disciplina non solo per l'Italia. Sulla scia delle idee di Gramsci e De Martino, impostò una originale e feconda idea di lavoro antropologico basato sulla nozione di "cultura", da lui elaborata e portata a livello scientifico. A Perugia dette vita a una serie di campagne demoantropologiche sul territorio, che lo portarono ad accumulare uno dei più importanti fondi sonori della nostra cultura popolare. In particolare, dedicò la sua attenzione alla scoperta e alla valorizzazione scientifica del Segalavecchia, l'antico rito contadino di mezza quaresima, che la città conosceva ma considerava roba da contadini, priva di qualsiasi interesse. Va anche ricordato il suo fondamentale contributo allo sviluppo delle ricerche teatrali (negli anni Settanta) insieme a Sergio Ragni e Giampiero Frondini, a partire dalle sue ricerche sulla cultura popolare e sul Segalavecchia. Negli ultimi decenni si è dedicato in particolare all'antropologia medica, con la Fondazione Angelo Celli: un campo di ricerca in cui sembra quasi aver voluto accomunare l'insegnamento dei suoi due illustri genitori, il professor Alessandro Seppilli e l'antropologa Anita Schwatzkopf. Alla sua scuola si formò un nutrito gruppo di antropologi, che ha allargato il raggio d'indagine ai più diversi aspetti della nostra cultura. I suoi funerali si sono svolti in forma riservata. Si auspica comunque che la città voglia onorare questo illustre scienziato con pubbliche manifestazioni.
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